Che inferno! È vero – e non si può negare – che gli incendi sono un problema che si ripresenta ogni estate, ma certe scene lasciano sempre senza parole, impotenti e con quel pizzico di rabbia per il sospetto che sia l’uomo stesso a distruggere, noncurante del pericolo che può provocare nelle persone. Per fortuna, gli incendi che sono scoppiati a San Cataldo e a Torre Mozza non hanno contato feriti gravi, a parte qualche intossicazione per il fumo, ma resta il bilancio, amaro, di ciò che non c’è più. Nella marina di Ugento, dove sono ancora in corso le operazioni di bonifica sono andati in fumo circa 200 ettari tra bosco, macchia mediterranea e incolto. Sul posto stanno operando le sezioni operative provenienti dai comandi di Matera, Potenza, Caserta, Avellino e altre squadre di protezione civile.
La cronaca di un’altra giornata difficile è stata raccontata nelle scorse ore. L’incendio, partito alle 14.00, ha ‘minacciato’ strutture ricettive e abitazioni, ma grazie all’impegno delle squadre dei vigili del fuoco di Gallipoli e Ugento, della Protezione Civile, degli uomini dell’Arif e delle forze di polizia, coordinate dal DOS VVF (Direttore Operazioni di Spegnimento) che ha diretto anche l’attività aerea di due canadair, il peggio è stato evitato. Ci sono voluti circa 70 lanci prima di riuscire a fermare i due fronti dell’incendio, definito “sotto controllo” alle ore 20.00.
Durante la fase operativa è stata evacuata una struttura ricettiva mentre agli ospiti di altre due era stato comunicato lo stato di allerta con il raggruppamento dei clienti.