Doveva essere assunto nel 2009, ma viene chiamato nel 2014. Il Tribunale condanna la Asl di Lecce per il ‘ritardo’


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Doveva essere assunto dall’Asl di Lecce l’1 agosto del 2009, ma per una delle tante vicende all’italiana il suo diritto a prendere servizio gli fu riconosciuto soltanto il 3 febbraio del 2014.

Con una importantissima sentenza dello scorso 7 giugno, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Lecce, Dott. Carbone, ha condannato l’Azienda Sanitaria Locale di Lecce al risarcimento del danno patrimoniale patito da un proprio dipendente proprio a causa di quella ritardata assunzione.

Al lavoratore, difeso dall’avvocato Alfredo Matranga, è stato riconosciuto il 50% delle retribuzioni, oltre spese accessorie, che lo stesso avrebbe percepito tra il momento in cui l’assunzione sarebbe dovuta avvenire (01.08.2009) e la data della pronuncia con cui il giudice ha accertato il diritto alla assunzione (03.02.2014).

La vicenda mette radici negli anni scorsi e partiva dall’utilizzo contemporaneo, da parte dell’ASL Lecce, di due graduatorie, entrambe valide per l’assunzione di personale col medesimo profilo professionale.

Dopo un lungo iter, approdato fino alla Corte di cassazione, al lavoratore veniva riconosciuto il diritto all’assunzione con precedenza rispetto agli idonei dell’altra graduatoria coesistente.

Ma, una volta assunto, non gli si vedeva riconosciuto il risarcimento del danno patrimoniale che aveva subito proprio per la mancata convocazione a lavoro.

Ci ha pensato il Tribunale di Lecce a mettere le cose in chiaro, dopo un evidente sperpero di denaro pubblico, almeno secondo i pronunciamenti degli organi giudiziari italiani.

‘Si tratta di una importante pronuncia del Tribunale di Lecce-Sezione Lavoro – scrive l’avvocato Matranga in una nota – con cui si riconosce al cittadino, danneggiato dalla colpevole ritardata assunzione da parte della pubblica amministrazione, il giusto ristoro in termini economici, quantificato nella metà delle retribuzioni che il ricorrente avrebbe dovuto percepire e non ha invece percepito’.