Tris d’incendi nella notte: coinvolte tre auto


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Sono ancora gli episodi incendiari a danno di automobili che riempiono le pagine della cronaca quotidiana. Nella notte appena trascorsa, i vigili del fuoco hanno dovuto fronteggiare ben tre incendi divampati a danno di altrettante autovetture. Surbo, Maglie e Melendugno i paesi interessati. Nell'ultimo episodio, però, sembra che sia esclusa l'ipotesi di dolo. 

Veleggia ancora incostrastato l'alone di mistero celato dietro una serie di incendi che negli ultimi giorni stanno coinvolgendo la provincia leccese. Dopo le indagini dei carabinieri di Campi Salentina circa l'incedio di un'Alfa 156 avvenuto nella notte a cavallo tra il 27 e 28 dicembre, ne sono state avviate altre in merito agli accadimenti susseguitisi a breve termine di tempo nelle prime ore odierne del mattino. Nello specifico, si parla di ben tre episodi in cui le fiamme hanno avvolto altrettante vetture presso luoghi differenti. 

Il primo in ordine di tempo riguarda una Ford Ka avvolta dalle lingue di fuoco a Surbointorno alle 3.00. L'auto era parcheggiata dentro una villetta parcheggiata lungo la via per Trepuzzi. Tempestivo l'intervento dei Vigili del Fuoco, sopraggiunti immediatamente sul luogo dei fatti. Ancora non è dato quantificare l'entità del danneggiamento subito, né tanto meno la natura del gesto (dolosa o accidentale?). Assai più impegnativa, invece, pare sia stata l'operazione che ha coinvolto i "caschi rossi" nel domare l'incendio divampato su un furgone in sosta a Maglie, più precisamente in direzione della città di Otranto. In questo caso, però – per i rilievi di rito – sono dovuti intervenire gli agenti della polizia leccese. Ma non finisce qui. Contemporaneamente a tutto questo guazzabuglio condito da fiamme e sirene lampeggianti, prendeva fuoco la terza automobile della serata in una viuzza del Comune di Melendugno.

Se però nei due casi raccontati in precedenza gli investigatori vogliono vederci meglio circa le cause dei roghi, per quanto concerne l'ultimo appena citato non dovrebbe trattarsi di atto volontario. Forse un corto circuito originato da un'avaria del motore. A sostenerlo sarebbero gli stessi vigili del fuoco sopraggiunti per spegnere le fiamme. Dinamiche che passeranno comunque sotto la lente d'ingrandimento dei carabinieri.