In pochi riescono a resistere al richiamo dei tamburelli de ‘La Notte della Taranta’. L’evento, infatti, fiore all’occhiello del panorama musicale nazionale, è da anni tra gli appuntamenti fissi per turisti e salentini, l’ultimo grande evento dell’estate. Anche l’edizione 2015 non ha deluso le aspettative e sul palco allestito a Melpignano è giunto anche il rocker Luciano Ligabue.
Insomma, un evento che nessuno voleva perdere e a cui assistere ad ogni costo. L’avrà pensata così anche un 32enne di Anzola Emilia, in provincia di Bologna. Nemmeno lui, come altre migliaia di turisti, ha voluto mancare al concertone finale. Fin qui tutto nella norma.
Il problema nasce quando il 32enne viene ‘pizzicato’, ed è proprio il caso di dirlo, dalla Polizia di Stato della Questura di Lecce, impegnata quella notte a garantire la sicurezza nella cittadina della Grecìa Salentina.
Il giovane, infatti, è stato raggiunto dalle Forze dell’Ordine a seguito di una segnalazione da parte di alcuni spettatori per via di una lite, innescata proprio tra il 32enne e un altro giovane, e da quel momento per lui sono iniziati i veri guai.
L’uomo, D’A. M., non poteva essere a Melpignano quella notte. O meglio, non doveva. La Squadra Mobile, dopo gli accertamenti del caso, ha infatti appurato che l’emiliano era sottoposto a obbligo di dimora nella sua terra.
Anzi, per la precisione, a seguito di una condanna per il reato di rapina, D’A.M. era tenuto all’obbligo di permanenza ad Anzola Emilia, ma per motivi di lavoro e solo per il mese di agosto poteva soggiornare nel Comune di Carpino in provincia di Foggia con autorizzazione a raggiungere il comune di Ischitella, sempre nella stessa provincia, con ribadita permanenza domiciliare dalle 20.00 alle ore 7.00 di tutti i giorni.
Peccato, però, che il giovane si trovasse a qualche centinaio di chilometri lontano da dove doveva essere.
Inevitabile per lui la denuncia: su richiesta del Pm poi, il Gip del Tribunale di Bologna ha ordinato la custodia nel carcere del capoluogo emiliano.