Truffa per ottenere finanziamenti dalla Regione Puglia? Condannati padre e figlio


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Una truffa con i fondi regionali per realizzare un piano di miglioramento dell’azienda agricola? Il giudice monocratico della seconda sezione Marcello Rizzo ha condannato Sergio Dell’Anna, 61 anni di Lequile, direttore tecnico ma, secondo la Procura, reale gestore della società cooperativa a responsabilità limitata “agriflor”, a 3 anni di reclusione; il figlio Marco Dell’Anna, 41 anni di Copertino, rappresentante legale della stessa società, a 2 anni e 6 mesi.

Il giudice ha disposto a carico di entrambi anche il risarcimento del danno in favore della Regione Puglia, quantificato in 108,497 euro e di 595.272mila euro per il solo Sergio Dell’Anna. Invece, il Tribunale ha stabilito il “non doversi procedere” per intervenuta prescrizione, nei confronti di Antonietta Riccio, 51 anni di San Donato (moglie di Sergio Dell’Anna) e per gli imprenditori Cosimo Elia, 50 anni di Nardò; Ivo Sindaco, 50 anni di Otranto; Maria Diletta Chimienti, 40 anni di Copertino; Nadia Guglielmo, 47enne di Giurdignano. In precedenza, il pubblico ministero Massimiliano Carducci ha invocato la condanna a 5 anni per Sergio Dell’Anna e a 3 anni per tutti gli altri.

I sei imputati rispondevano del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sono assistiti dagli avvocati Francesca Conte, Andrea Starace, Silvio Verri. La Regione Puglia, invece si è costituita parte civile con l’avvocato Giovanni Castoro.

I fatti si sarebbero verificati tra maggio del 2003 e febbraio del 2009. Secondo l’accusa, Marco Dell’Anna avrebbe presentato alla Regione una domanda di contributo di finanziamento pubblico per 350mila euro (di cui al por puglia 2000/2006). Il finanziamento sarebbe servito a realizzare un piano di miglioramento aziendale.

In realtà, per raggiungere lo scopo, gli imputati avrebbero emesso false fatture, relative a lavori inesistenti e in alcuni casi riconducibili a fantomatiche società, su richiesta di Sergio Dell’Anna.

Al termine del processo, arrivano le dichiarazioni dell’avvocato Francesca Conte, legale di Sergio Dell’Anna:
“PUR RISPETTANDO, MORE SOLITO, LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI LECCE CHE, IN DATA 1 MARZO US, HA CONDANNATO IL SIGNOR DELL’ANNA SERGIO, DA ME ASSISTITO, ED IL FIGLIO, DELL’ANNA MARCO, NON POSSO NON ESPRIMERE L’AMAREZZA PER UN VERDETTO CHE NON HA TENUTO CONTO DEI CONTENUTI DELLA PONDEROSA DOCUMENTAZIONE PRODOTTA E DELLA PROVA TESTIMONIALE A DISCARICO.
SE DELL’ANNA SERGIO HA RINUNCIATO ALLA COMODA SCAPPATOIA DELLA PRESCRIZIONE, MATURATASI MEDIO TEMPORE, E’ PERCHE’ CONSAPEVOLE DI AVER AGITO NELLA PIENA LEGALITA’ E NEL PIENO RISPETTO DELLE SUE PREROGATIVE DI DIRETTORE TECNICO DELLE SOCIETA’ CHE HANNO OTTENUTO I FINANZIAMENTI REGIONALI. ATTENDIAMO LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DI CONDANNA NELLA FERMA CONVINZIONE CHE, IN GRADO D’APPELLO, SARA’CHIARITA DEFINITIVAMENTE L’ASSOLUTA ESTRANEITA’ DEL MIO ASSISTITO E DEL FIGLIO MARCO, ALLE IPOTESI CRIMINOSE RITENUTE IN SENTENZA”.