Lo avrebbe ammazzato con una coltellata al collo. Un'arma da taglio. Non c'è stato nulla da fare per la vittima, 56 anni, che peraltro coabitava col suo presunto colpevole in una villetta di Cervia. Alla fine, però, Antonio Colopi – 21enne originario di Galatone – s'è costituito ai Carabinieri. Chiuso il cerchio, dunque, sulla morte di Ugo Trani, che oltretutto lavorava assieme al giovane salentino come cuoco. Secondo la ricostruzione degli uomini dell'Arma – supportata da alcune testimonianze di vicini che dicono d'aver sentito una furiosa lite tra i due – l'omicida ha colpito mortalmente il coinquilino. Dopodiché – riferiscono sempre i militari – si sarebbe dato alla fuga con l'auto della persona uccisa ma, una volta giunto al Casello di Lanciano – decide di compiere un passo indietro, consegnandosi. A quanto si apprende, sarebbe stato chiamato da un avvocato civilista di Rimini che lo conosceva e lo avrebbe convinto a fermarsi.
Da alcuni giorni Colopi era in Emilia Romagna, doveva aveva trovato lavoro. Bisognerà capire adesso – qualora le indagini dovessero confermare in toto l'attuale pista investigativa – cosa abbia provocato l'alterco che ha portato all'azione criminosa. Un aspetto nel quale serve scavare a fondo. Tutto è avvenuto ieri mattina, sebbene il cadavere sia stato scoperto intorno alle 13.30. Inutili i tentativi di soccorso ad opera dei sanitari del 118, i cui operatori avevano trovato il corpo in una pozza di sangue.
Pare, inoltre, che i due fossero molto amici. Lavoravano nella stessa struttura alberghiera da un po', finché non è arrivata la decisione di andare a vivere insieme nell'abitazione di Pinarella di Cervia.
Ora, Colopi è a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Già il sostituto procuratore della Procura abruzzese, Rosaria Vecchio, lo ha ascoltato a lungo in previsione del provvedimento di fermo. Nelle prossime ore, pertanto, vi sarà l'udienza di convalida del fermo innanzi al gip del Tribunale di Lanciano.
Con al fianco il proprio legale, avv. Vittorio Battistella, l'uomo non ha ammesso che con la vittima vi era una relazione sentimentale, però ha riferito di aver litigato e di essersi difeso dall'aggressione del coinquilino il quale, brandendo una mannaia, avrebbe cercato di colpirlo. Il 21enne si sarebbe così difeso, colpendo mortalmente al collo l'amico.