Se avesse avuto pazienza, forse, non sarebbe finito nei guai. La fretta, invece, è costata cara a Donato Rosario Colona, 40enne di Taurisano, arrestato nella tarda serata di ieri dai Carabinieri della stazione di Specchia con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Tutto è iniziato quando l’uomo, al volante di una Seat Ibiza vecchio modello, ha superato la colonna di autovetture noncurante della linea continua che teoricamente vieta il sorpasso. La manovra, azzardata quanto pericolosa, non è passata inosservata ai militari, impegnati in un servizio finalizzato al controllo della circolazione stradale e alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio.
Messa la pulce, gli uomini in divisa hanno voluto vederci chiaro: dopo aver raggiunto e fermato la Seat, è scattato il controllo del conducente. Il 40enne alla guida non è riuscito a nascondere una certa tensione, un nervosismo che i carabinieri hanno letto sul suo volto. I dubbi sono diventati a quel punto sospetti. Quell’agitazione non poteva essere giustificata dalla sola infrazione al codice della strada o dalla sanzione che ne sarebbe scaturita. Né poteva essere spiegata dal faro abbagliante che non funzionava.
Ritenendo che ci fosse sotto qualcosa, i militari senza giri di parole hanno chiesto a Colona se avesse con sé dello stupefacente: svuotato il taschino, effettivamente, è spuntata fuori una dose di eroina. Immediata, quindi, la perquisizione personale e del veicolo che ha riservato altre sorprese: in un vano dello sportello anteriore era stato nascosto un panetto da oltre mezzo chilo della stessa sostanza, ben confezionato. Per l’automobilista indisciplinato, probabilmente vittima della tensione cagionata dal carico “scottante” che trasportava, sono quindi scattate le manette poiché come detto è stato ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Colona, dopo essere stato dichiarato in arresto, è stato accompagnato in Caserma e una volta terminate le formalità di rito è stato accompagnato a Borgo San Nicola, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, in attesa del giudizio direttissimo.