Va in arresto cardiaco nel piazzale della Stazione di Lecce, 52enne salvato dai sanitari del 118


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Troppo spesso siamo soliti raccontare i tristi episodi della malasanità e quasi mai si trova il giusto spazio per raccontare le buone notizie che pure ci sono e sono legate alla professionalità e alla tempestività dell’azione dei soccorritori. A loro deve la vita un 52enne di Parabita che è stato salvato nel piazzale della Stazione, a Lecce, quando tutto sembrava perduto.

Ma andiamo con ordine. L’uomo proveniente dal Sud Salento aveva preso il treno da Parabita in direzione del capoluogo dovendosi recare alla Clinica ‘Città di Lecce’ per un controllo in quanto, 15 giorni fa, aveva subito un intervento a causa di un infarto. Sceso dal treno, l’uomo si è recato nel piazzale della Stazione per prendere un taxi con cui recarsi sulla strada per Monteroni. Tutto ad un tratto ha sentito, però, un forte dolore al petto. Il tassista, con l’aiuto di alcuni passanti, lo ha posizionato nel veicolo e ha attivato la macchina dei soccorsi. Ogni minuto, in questi casi, è prezioso. Nel giro di poco tempo  è giunto un mezzo del 118, insieme ad un’automedica e ad un’ambulanza da stadio.

I sanitari hanno preso atto che l’uomo era cosciente, anche se lamentava un fastidioso dolore al petto. I soccorritori non hanno fatto nemmeno in tempo a preparare tutto l’occorrente per eseguire l’elettrocardiogramma in ambulanza, quando il 52enne, mentre stava parlando, è andato in arresto cardiaco.

“Abbiamo subito attaccato le piastre del defibrillatore – racconta a Leccenews24.it uno di loro – C’era in corso una fibrillazione ventricolare. Abbiamo effettuato la scarica e l’uomo si è ripreso subito nel senso che, pur non riuscendo ancora a parlare, ha comunque ripreso il battito. Nell’automedica c’era il rianimatore che ha provveduto ad intubare il paziente che è stato repentinamente condotto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Vito Fazzi”.

Dopo aver eseguito tutti gli accertamenti si è appreso che il 52enne era ricoverato nell’Utic, l’Unità di terapia intensiva cardiologica, ed era cosciente. Parlava con i medici e con i sanitari al suo capezzale e non aveva memoria dell’accaduto. Si sentiva bene e fortunatamente non aveva riportato danni al cervello. Insomma, una buona notizia che si deve condividere per far comprendere a tutti che la presenza di personale professionale e preparato è sempre una garanzia e che la vita di tante persone spesso si salva soltanto grazie alla loro presenza e al loro immediato arrivo sul posto dell’emergenza.