Contadino di professione, presunto “orco” tra le mura di casa. Quello che i carabinieri della stazione di Martano hanno ricostruito è una storia di violenza e abusi sessuali che si sarebbero consumati nel “silenzio” di un’abitazione della grecìa salentina, in un arco di tempo compreso tra il 2009 e il 2014.
Più di cinque anni, senza che nessuno si accorgesse di nulla, fino alle prime luci di questa mattina quando un settantenne è stato arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia, atti sessuali e violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia adottiva, all’epoca minorenne. Per lui si sono spalancate le porte del Carcere di Lecce.
Sono stati i militari della stazione di Martano a scrivere la parola “fine” quando hanno bussato alla porta della sua abitazione stringendo tra le mani un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti da Gip del Tribunale di Lecce.
L’orrore scoperto dopo che la ragazzina si rifugiò in Caserma
Tempo fa, dopo un diverbio con il padre adottivo, la vittima si rifugiò in Caserma. Agli uomini in divisa, la ragazzina raccontò “solo” di essere stata picchiata, nulla più. Ma il comandante della locale stazione ha voluto scoprire cosa realmente si nascondeva dietro quelle “parole”, avviando le indagini. L’orrore è venuto a galla poco dopo. Riuscendo a guadagnarsi la fiducia della poveretta, è riuscito a farsi raccontare la verità: quell’episodio era solo l’ultimo di una lunga serie di abusi.
Il contadino, una volta concluse le formalità di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Lecce, dove si trova ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, informata dell’accaduto.