«Violenza sessuale aggravata dalla circostanza di essere stata commessa nei confronti di una minore di 14 anni». Questa l’accusa contestata ad un uomo che avrebbe provato a toccare, contro la sua volontà, la figlia piccola della convivente. Gli uomini in divisa hanno ricostruito l’accaduto, raccogliendo tutti gli elementi necessari a “convincere” il Pubblico ministero ad avanzare al Gip la richiesta di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.
Incubo finito ieri
Stringendo tra le mani l’ordinanza, emessa dal Gip Alcide Maritati del Tribunale di Lecce, i carabinieri della stazione di Alezio hanno bussato alla porta dell’abitazione dell’aletino per eseguire il provvedimento. Le accuse, come detto, sono di violenza sessuale aggravata dalla circostanza di essere stata commessa nei confronti di una minorenne.
La ricostruzione
I fatti si sarebbero verificati lo scorso dicembre quando la vittima, figlia della convivente, si trovava da sola in casa con l’uomo che, approfittando del momento, avrebbe provato a palpeggiarla. La ragazzina in qualche modo è riuscita a svincolarsi e ad avvertire la madre dell’accaduto. La donna, dopo aver ascoltato il racconto della piccola, si è rivolta immediatamente ai carabinieri che hanno avviato le indagini e gli accertamenti sotto la direzione della Procura della Repubblica di lecce, nella persona della dottoressa Maria Micucci.
L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso un domicilio diverso da quello della residenza della donna con i figli.