Addio a Cino Tortorella, lo Zecchino d’Oro piange il suo indimenticabile Mago Zurlì


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Se Topo Gigio potesse dire qualcosa, esordirebbe sicuramente con la sua celeberrima “ma cosa mi dici mai??” ma, è molto più probabile che, per chi come lui ha sempre associato la propria infanzia a Cino Tortorella, questi ultimi tre giorni sono stati per lo più affollati da una miriade di ricordi, note e canzoni che, da oltre cinquantanove anni, scandiscono il periodo più bello e spensierato di almeno sei generazioni di bambini di ogni dove.
  
E sì perché, Lo Zecchino d’Oro, non è soltanto un patrimonio (possiamo definirlo così a pieno titolo) della cultura italiana ma, via via nel tempo, ha avuto la possibilità di raggiungere tutti gli angoli della terra, non soltanto aprendo alla partecipazione di ragazzini di ogni parte del mondo ma, soprattutto, portando il suo messaggio di pace e speranza ovunque con opere di beneficienza destinate alla costruzione o alla ricostruzione di scuole e ospedali nei Paesi meno fortunati del pianeta o in difficoltà.
  
Una grande intuizione quella di Cino Tortorella, l’amatissimo Mago Zurlì che, in punta di piedi, se ne è andato l’altro ieri alla soglia dei 90 anni, lasciando orfana una trasmissione che negli ultimi tempi, complice anche una serie di scelte aziendali da parte della Rai, lo aveva messo da parte consegnandone la conduzione ad altri.
Ma si sa, questo è un Paese che troppo spesso volta le spalle a chi gli fa del bene e di questo, Cino Tortorella, ne era al corrente.
  
“La mia storia è la stessa di Mike Bongiorno – disse nel 2007, all’indomani della sua estromissione dal cast dello storico concorso canoro, dopo ben quarantanove anni di direzione artistica – solo che a me il funerale non lo faranno pubblico nel Duomo di Milano”.
 
Un peccato… davvero un gran peccato! Ma, Duomo di Milano o no, caro Cino, quello che conta è tutto ciò che ci hai saputo regalare in questi anni, il modo in cui hai allietato i nostri pomeriggi prenatalizi insieme all’indimenticabile Mariele Ventre, all’esilarante Topo Gigio e allo straordinario Coro dell’Antoniano di Bologna con i quali, puoi starne certo, resterai per sempre nel cuore di noi che fummo bambini quando, Lo Zecchino d’Oro, a condurlo eri tu.
  
Addio, caro Mago Zurlì… ti vogliamo bene!
 
Luca Nigro