Il Festival del Cinema Europeo entra nel vivo: ecco il programma completo


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La diciannovesima edizione del Festival del Cinema Europeo si è aperta in festa ieri al Cineporto di Lecce con la proiezione gratuita di “La banda” di Klaus Voswinkel. Documentario del 1987, dove musica, immagini e voci (salentine, unite a quella tedesca dell’autore) dialogano in modo poetico e assolutamente coinvolgente. La preapertura non poteva rappresentare meglio l’identità del Festival del Cinema Europeo, attento alla particolarità dei territori, ma proiettato anche verso l’esperienza universale che accomuna autore/i e pubblico. La pellicola racconta la storia di Grazia Donateo, eletta “maestra” dei quaranta elementi (maschi) della banda di Surbo. Ma non solo. L’autore mostra con autenticità, l’incanto fragoroso, quanto alto, dei brani d’opera suonati dall’interno della cassa armonica davanti alla piazza in festa. A seguire il dibattito sulla questione sociale della banda e gli interrogativi intorno al suo futuro.

Tra i quaranta elementi della banda di Surbo un giovanissimo Cesare Dell’Anna, che ha moderato il dibattito, conclusosi con un gran concerto e la presentazione del nuovo album “Guerra”, firmato Cesare dell’Anna e Girodibanda.

Domani, 9 aprile alle 20 nella sala 1 del cinema Massimo di Lecce, invece, l’apertura ufficiale del Festival con l’anteprima, “Rudy Valentino” di Nico Cirasola. La pellicola racconta il ritorno, tra invenzioni e realtà, del divo Rodolfo Valentino a Castellaneta nel 1923. Nel cast giovani attori affiancano nomi come quello di Alessandro Haber e Claudia Cardinale. Altre due anteprime saranno le proiezioni di “Broken” di E. Budina e “Respiri” di A. Fiorillo, che vede come protagonista Alessio Boni.

L’edizione del Festival 2018 offre, nel cinquantesimo anno di ricorrenza, un prezioso omaggio al “sessantotto” con una selezione di cinque pellicole, scelte da Carlo Verdone e Luciana Castellina. Un film fra tutti “I pugni in tasca” di Marco Bellocchio, proiettato, in edizione restaurata, mercoledì 11 alle 22 in sala 2. Saranno sempre i fratelli Verdone ad assegnare il premio Mario Verdone dedicato a registi italiani esordienti.

Dieci sono i film in concorso per l’Ulivo d’oro, “Premio Cristina Soldano al miglior film”. Le pellicole, quanto più eterogenee, vengono da diversi paesi europei. La prime proiezioni martedì 10 in sala 5 alle ore 20 “The party’s over” di Marie Garel-Weiss, alle 22 “yellow heat” di Fikret Reyhan.

Sempre martedì, in sala 2 alle ore 20:30, l’incontro, condotto da Luca Bandinelli, con Michael Winterbottom. Il Festival del Cinema Europeo consegnerà l’Ulivo d’oro alla carriera al regista inglese premiato a Berlino con “Cose di questo mondo” e “Road to Guantanamo”. Altra protagonista è la regista ungherese Ildikò Enyedi, già ospite nelle primissime edizioni del festival in occasione di “IL mio XX secolo”, premiato a Cannes nel 1988 ed autrice di “Corpo e Anima”, Orso d’oro a Berlino 2017, che le è valsa anche la nomination all’Oscar. La regista sarà intervistata da Massimo Causo, che le consegnerà l’Ulivo d’oro alla carriera.

Stesso premio riceveranno gli attori Jasmine Trinca e Kim Rossi Stuart, protagonisti del cinema italiano, a cui il festival ha dedicato una selezione di film, dagli esordi alle stagioni più mature del loro talento. Tra gli altri, “Senza pelle” di Alessandro D’Alatri, “Anche libero va bene”, diretto magistralmente dallo stesso Kim Rossi Stwart, “Romanzo criminale” di Michele Placido, set dove i due attori lavorano insieme, e ancora “La stanza del figlio” di Nanni Moretti, esordio di Jasmine Trinca, “La meglio gioventù” di Gianni Amelio, fino al più recente “Fortunata” di Sergio Castellitto, con cui la Trinca ha vinto il premio per la miglior attrice a Cannes, Il David di Donatello e il Nastro d’Argento.

Altra sezione del Festival è quella dedicata alla commedia europea, spesso rivolta a scenari molto attuali, panoramica di diversi linguaggi e realtà contemporanee. Uno sguardo verso i giovani autori trova spazio nelle sezioni dedicate ai cortometraggi: “short matters” e “Puglia show”, concorso di corti di giovani registi pugliesi. Segno inequivocabile dell’attenzione al sociale da parte del Festival del Cinema Europeo di Lecce è la sezione del cinema necessario: “Cinema e realtà” offre la visione di cinque documentari, tra cui “Prima che il gallo canti” di Cosimo Damiano Damato, testamento spirituale (corale) di Don Andrea Gallo e “Mena” di Maria Cristina Fraddosio, che documenta l’impatto sul territorio della realizzazione del gasdotto Tap.

A cura di ANNALISA APRILE