“Vi invidio perché questa sera mi potrete ascoltare, non è presunzione tanto non sono io a dirlo perché ormai sono andato oltre me stesso, ma lasciatemelo dire: beati voi che potrete vedermi e sentirmi”.
Sono le parole che pronunciò Carmelo Bene, uno dei più grandi attori della storia dell’umanità, quindi non solo del teatro e dello spettacolo. Il maestro di tutti coloro che hanno avuto il dono della parola, scomparso 13 anni fa, era una salentino (originario di Campi e figlio adottivo di Otranto) ci regalò, a me certamente, uno dei momenti di più alta elevazione spirituale che si possano ricordare.
Eravamo nell’estate del 2000 a Otranto, in pieno svolgimento di una bellissima rassegna culturale, il Terra d’Otranto festival e Carmelo Bene era la punta di diamante di un cartellone straordinario, ricco e avvincente. Mi occupavo dell’ufficio stampa del festival, insieme all’amico e collega Vincenzo Corona che si occupava della promozione. L’evento organizzato dal Gruppo Mixer Media era un gioiello raro. L’immenso Carmelo Bene avrebbe intrepretato un’opera teatrale di Gabriele D’Annunzio, La Figlia di Iorio, una tragedia riscritta e adattata dal regista e attore e interpretata da Egli stesso.
Era la sera di domenica 9 luglio 2000, in piazza Basilica.
Che dire? Telerama per anni ha trasmesso uno degli spettacoli più grandi mai realizzati in Puglia, ed oggi la registrazione, della durata di circa un’ora, è visibile su internet. Parliamo di una meraviglia alla quale hanno avuto il privilegio di assistere circa trecento persone.
Bene fece tremare le mura di Otranto, con la sua voce prestata a Lazaro, al figlio Aligi e a sua moglie Mila di Codra e ancora a Candia della Leonessa e ad altri personaggi usciti dalla penna del grande poeta abruzzese.
Il più grande del Novecento secondo Bene, non per l’intera sua opera, ma per buona parte. Ebbene la Figli di Iorio di Carmelo Bene non si può raccontare, sarebbe poca roba, andrebbe vissuta di persona. Ma ciò non è dato.
Ci manca troppo quel gigante, ci manca la possenza della sua voce e la genialità delle sue riflessioni, mai condizionate da appartenenze o bisogni. Troppo grande Carmelo Bene, cari amici, l’unico uomo ad essere apparso alla Madonna. Si fa per scherzare, almeno noi, perché lui era convinto di essere al di sopra della soglia ragionevole dell’umana condizione.
Unica curiosità, dopo il tumulto di quella notte, la Curia arcivescovile di Otranto non ha più concesso la piazza della Cattedrale a nessuno.