Tracce del tempo”, alla Fondazione Palmieri 21 artisti internazionali espongono le loro opere


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“Tracce del tempo”, è questo il titolo della mostra d’arte contemporanea, curata da Dores Sacquegna e allestita presso la Fondazione Palmieri a Lecce.

L’evento, patrocinato dal Comune di Lecce, si inaugurerà domani, sabato 20 Maggio alle ore 19:30 alla presenza degli artisti.

Durante l’opening, si svolgerà la performance Perceptual Border  di Massimiliano Manieri (con la partecipazione di Madia Biondo) e Multi Tracce una loop station che descrive, attraverso le sonorità del trombone, le tracce del tempo, come scorrimento del battito, del musicista e compositore  Maestro Alberto “Nick” Bolettieri.

La mostra

La mostra indaga le nozioni di tempo e spazio, intorno alle quali si sono progressivamente organizzati i diversi settori del sapere. Le opere degli artisti sono suddivise in tre tempi: Tempo Ciclico (mitologico), Tempo Storico e Tempo Cosmico. Tutte e tre le dimensioni interagiscono tra di loro e rappresentano una condizione di possibilità di esperienza e di conoscenza del proprio Io divino o stato dell’essere, cioè, quella primitiva sorgente che gli antichi chiamavano Apocalisse o Rivelazione. Catalogo in mostra con testi critici di Dores Sacquegna, Primo Piano Edizioni.

Gli artisti

La mostra è composta da ventuno artisti e performer prevalentemente della scena internazionale, presenti con opere multidisciplinari, incluso la performance e il suono. Nella trilogia tra tempo mitico, storico e cosmico, in mostra tre grandi installazioni dell’artista francese Brigitte Amarger, che gioca tra geografie dell’esodo, storia e memoria, corpo e cyberspazio.  Mondi fluttuanti e crittografie zen si trovano nelle opere pittoriche dell’artista francese Claudie Bastide, mentre ritmi, algoritmi e segni sono presenti nelle vibranti tele di Nena Cirkovic, artista serba residente in Austria. La luce come rivelazione del nostro Io divino nell’opera della slovena Ines Fugina-Malnar. Le questioni dell’identità tra memoria, mortalità e rinascita sono visibili nelle micro-sculture di oggetti della nostra quotidianità, visti come elementi istrionici e antropomorfi dall’artista americano Ronald Gonzalez. Tempo ciclico nel rituale della danza e relazioni sui comportamenti di coppia, nelle opere pittoriche della artista canadese Pnina Granirer. Natura e caducità nelle installazioni di elementi naturali dell’artista americana Dena Haden e nelle opere ready made dell’artista olandese Hannie Kortland. Campi magnetici di informazione nello spazio fenomenologico con il polittico pittorico dell’artista cinese Ping He, guerra nella quinta dimensione con le fotografie a bassa velocità di oggetti in movimento dell’artista polacco Pawel Opalinski, sequenze di natura al limite dell’entropia, le opere della designer e artista francese Marie Piselli. Bellezza, morte, trasformazione e rinascita nelle opere evocative dell’artista sudafricana Lize Krüger, residente nel Regno Unito. La scrittura come traccia della nostra identità fisica, psicologica e sociale nella micro-scultura di Masha Luch, artista siberiana che vive a Montenegro. Scrittura e simbologie legate ai temi del tempo, nelle opere multi materiche dell’artista lussemburghese Margot Reding-Schroeder, realizzate con cera, polveri di pietra, transfer che donano un senso di eternità. Tempo e spazio, fisicità e fluidità nella scultura di Maudegrasse, artista americano e nelle opere pittoriche dell’artista tedesca Verena Schwarz, residente in New Messico che interroga la scienza e l’evoluzione della terra e dei moti marini. Più visionaria è l’opera di Marco Riha, austriaco, vive ed opera in Messico, con una pittura che rappresenta una figura zoomorfa che sogna interi mondi dallo spazio. Scoprire le proprie radici identitarie in un viaggio tra memoria e ritmi lenti nelle fotografie dell’artista americano Anthony Kyle Rotelli di origini italiane. Storie di pietre nel tempo ciclico della memoria dei luoghi, tra passato e presente nell’installazione dell’artista italiana Teresa Vella. Tutti gli artisti hanno un grande bagaglio di esperienze professionali, mostre e collezioni pubbliche.