Non sa ancora chi potrà salvarla dall’orlo del baratro finanziario in cui è finita, ma le decisioni le prende. Le prende, eccome. E se può penalizzare un territorio non ci pensa due volte a farlo.
Questa è Alitalia, quella che un tempo si chiamava la compagnia di bandiera.
Questa è Alitalia che mentre cerca partners che abbiano voglia e denari da scommettere sul suo salvataggio (delle scorse ore la minaccia di Atlantia di tirarsi indietro visti i problemi con il nuovo governo in ordine alla convenzione su Autostrade d’Italia), ha deciso di sopprimere dal prossimo 10 ottobre la tratta Brindisi – Roma delle 7.30.
“E’ l’ennesimo schiaffo al territorio. Non è possibile continuare a tollerare scelte incomprensibili che tagliano sempre di più il nostro Salento dal resto del Paese e del mondo. E’ venuto il momento di dire basta!”. Con queste parole il presidente di Confindustria Lecce, Giancarlo Negro, ha commentato la decisione ma siamo certi che a nulla serviranno le parole del numero 1 di Via Fornari.
Il problema dell’isolamento del Salento è una questione seria con cui si fanno i conti ogni giorno. Treno o aereo che sia, poco importa. Da Trenitalia ad Alitalia il passo sembra lungo ma è invece brevissimo.
Proprio in occasione della presentazione del Piano di Sviluppo per il Salento, lo scorso 28 giugno Confindustria Lecce lanciò l’allarme sul possibile isolamento del territorio, relegato in una condizione davvero critica.
E non si parli di aerei vuoti, visto che chiunque a vario titolo prenda quel mezzo in quella fascia oraria sa bene che, malgrado i prezzi non siano proprio da last minute, bisogna organizzarsi per tempo onde evitare di rimanere a terra.
“In un momento storico in cui la partita della competizione non si gioca più fra imprese ma fra territori – continua Negro – la provincia di Lecce parte decisamente svantaggiata, a causa della posizione periferica e dell’esiguità dei collegamenti con i centri economici e produttivi più importanti nazionali ed esteri. Mentre altrove si percepiscono segnali di ripresa il Salento arranca in una corsa nella quale gli ostacoli aumentano di giorno in giorno. L’ennesimo taglio di voli appare come una ferita inferta nei confronti di chi, con coraggio e abnegazione, cerca di costruire e programmare sviluppo, nonostante la burocrazia, la lentezza delle decisioni e la carenza di infrastrutture. Siamo di fronte ad una serie di scelte, quasi una strategia, che penalizzano il Salento. La nostra bellissima terra in queste condizioni non può e non potrà esprimere tutto il proprio potenziale”.