Errore sulle pensioni di invalidità: l’Inps prova a recuperare ma troppo tardi. Federaziende: ‘Richiesta illegittima’


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Un errore, per disattenzione o per inefficienza: di questo si tratta. Un errore, quello di Inps, a detta di Federaziende, che costerà molto caro a tutta la collettività ma che è del tutto evidente che non possa essere riparato con azioni che non rispettino la legge e che appaiano vessatorie nei confronti del contribuente.

Per la Confederazione Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, dei Lavoratori Autonomi e dei Pensionati è quindi illegittima la posizione di Inps di chiedere la restituzione delle prestazioni di invalidità civile nel momento in cui non sono stati rispettati i termini previsti dalla legge a causa di un organico impiegato evidentemente in tante attività.

In questi mesi diversi cittadini salentini hanno ricevuto e stanno continuando a ricevere, nonostante la perdita dei requisiti sanitari o reddituali, prestazioni di invalidità civili non dovute in quanto l’Inps non ha provveduto secondo le regole della Legge a far decadere il beneficio entro i termini di legge.

“Tuttavia è illegittima la posizione dell’Inps di chiedere la restituzione delle pensioni di invalidità”, dichiara Federaziende, pensioni erogate indebitamente a molti cittadini che pensavano di essere perfettamente nei requisiti per ricevere il sussidio da parte dell’ente previdenziale.

A rendere illegittima la posizione dell’Inps, è infatti il comma 8 dell’articolo 37 della Legge 448 del 1998 che prevede espressamente che ‘’in caso di accertata insussistenza dei requisiti sanitari, il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica dispone l’immediata sospensione dell’erogazione del beneficio in godimento e provvede, entro i 90 giorni successivi, alla revoca delle provvidenze economiche a decorrere dalla data della visita di verifica’’.

Ed è proprio questo il problema: i termini della richiesta di Inps. Sta all’Istituto previdenziale controllare i requisiti e fare in modo che non ci siano eventuali errori e non ai contribuenti a cui, peraltro, è stato richiesto di restituire le somme percepite ben oltre i 90 giorni, con il rischio, di conseguenza, di non avere più i soldi da restituire.

Richieste oltre i termini: un danno ai contribuenti

Sono diversi i contributi di sussidio erogati dall’Inps per tutte le persone che, in diversa misura, sono incapacitate a lavorare e, quindi, a provvedere autonomamente al proprio sostentamento economico. E spetta sempre all’Inps di monitorare la sussistenza dei requisiti nel tempo e di disporre, eventualmente, la sospensione dell’erogazione del contributo, a decorrenza dalla data di visita di verifica.

In questi giorni, come detto, tanti salentini continuano a percepire le prestazioni di invalidità civile, nonostante la perdita dei requisiti. E vano è il tentativo dell’Inps di cercare di recuperare le ingenti somme a questo punto: secondo delle stime approssimative si tratterebbe di circa 1milione di euro. Un disastro erariale in provincia di Lecce discusso anche dai dipendenti dell’ente previdenziale nella seduta del Comitato Inps del 28 giugno dello scorso anno, dichiarando che “l’attività dei funzionari è assorbita da adempimenti molto più urgenti e ciò ha un effetto negativo sulla pronta valutazione delle revisioni”.

La posizione di Federaziende

“Non possono essere addebitate responsabilità ai cittadini di errori e/o omissioni causate dall’Istituto. Federaziende non poteva non informare i cittadini e gli iscritti all’Organizzazione di tali gravi violazioni ed è pronta a fare la sua parte nelle sedi opportune per la tutela dei diritti dei propri associati”.

Simona De Lumè, Presidente Nazionale Federaziende