Una risorsa circolare: un impianto per il recupero dei rifiuti a Lecce

MetApulia propone un progetto di recupero dei rifiuti del Nord Salento nella zona industriale di Lecce. Numerosi i vantaggi per il territorio.

Recupero e risparmio i punti cardine del progetto di MetApulia. Dopo un primo tentativo fallito nel 2017, la società pugliese ripropone il progetto di sviluppo di un impianto di trasformazione di rifiuti organici, con sede nella zona industriale di Lecce, per un investimento di 20 milioni di euro e 15 lavoratori assunti in maniera stabile.

55 milioni di tonnellate di rifiuti organici, raccolti tra i comuni del Nord Salento, saranno trasformati in biometano e compost. Il progetto risponde all’esigenza di gestire la frazione organica, puntando sul recupero.

Caratteristiche del progetto sono innovazione e sostenibilità, che propone la digestione anaerobica come tecnologia impiegata: una parte del recupero dei rifiuti avverrà in assenza di ossigeno, in conformità con le ultime direttive europee sull’impiego simultaneo di processi aerobici (biometano) e anaerobici (compost).

I rifiuti organici saranno separati e selezionati nel futuro impianto, la cui realizzazione porterà non pochi vantaggi economici. Dalla fermentazione dei rifiuti nei digestori, impianti addetti ai processi chimici di recupero, si ottiene un concime organico, il compost, che sarà a disposizione degli agricoltori, con l’obiettivo di svincolare il settore dall’importazione di fertilizzanti minerali.

Dalla fermentazione dei rifiuti in ambiente chiuso, invece, si ottiene un gas pulito, il biometano, che potrà essere usato per la produzione di energia elettrica e riscaldamento per le utenze domestiche. Il processo di pastorizzazione dei rifiuti a 55 gradi è totalmente naturale e non implica la combustione del rifiuto, risultando non inquinante per l’ambiente.

Il recupero dei rifiuti, intesi come risorsa, si inserisce nel quadro di un’economia che si sostiene da sola, l’economia circolare, con importanti risvolti economici e ambientali. Da un lato, il risparmio sugli attuali costi di trasporto e smaltimento potrà arrivare ad incidere sui bilanci delle amministrazioni locali per un totale di 5/6 milioni di euro ogni anno. Dall’altro, la produzione stimata per ogni anno di 3,5 SMC di biometano e 14 tonnellate di compost, sono energia pulita, senza impatto ambientale.