‘Inps per tutti’, è polemica sul protocollo d’intesa. Federaziende: ‘Grave l’esclusione di parti sociali, patronati e Caf’

Simona De Lumè, Presidente nazionale di Federaziende è critica con il protocollo d’intesa ‘Inps per tutti’: ‘Aspettiamo che siano coinvolti tutti quegli attori che operano quotidianamente con professionalità’

Federaziende non ci sta e dice no all’esclusione delle parti sociali, dei patronati e dei Caf dal progetto ‘Inps per tutti‘. L’iniziativa è già finita nelle polemiche a causa dell’esclusività che sembra pervaderla e che mette fuori dalla porta tutti quei soggetti che con i cittadini hanno frequentazione quotidiana per tutti i giorni dell’anno. Ma veniamo al nodo: in questi giorni Inps, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Anci Puglia, Caritas Diogesana di Lecce, Caritas Diocesana di Nardò Gallipoli, Caritas Idruntina e Caritas Diogesana di Ugento Santa Maria di Leuca hanno sottoscritto un protocollo d’intesa finalizzato ad una stringente collaborazione per venire incontro ai cittadini nell’attivazione delle procedure finalizzate alla richiesta del reddito di cittadinanza, del sostegno per le bollette di gas e luce, della concessione dell’assegno unico e di quello di invalidità e anche per la richiesta del bonus maternità. Una serie di servizi che impegna la cordata appena costituitasi ma che estromette evidentemente tutte quelle parti sociali, tutti quei Caf e tutti quei patronati che fino a ieri si occupavano di queste attivazioni. Il protocollo di intesa del resto parla chiaro: ‘Le parti ravvisano l’opportunità di sviluppare un rapporto di collaborazione in virtù dell’interesse comune sulle temnatiche dell’inclusione sociale e del sostegno alle fasce più deboli della popolazione, di attivare sinergie con soggetti operanti nel settore di volontariato in grado di intercettare fenomeni di precarietà e disagio che determinano situazioni di marginalità ed esclusione dalle forme di assistenza garantire dall’Inps‘.

Ma parti sociali, Caf e patronati non ci stanno e pongono una serie di questioni: ‘Forse che noi non siamo quotidianamente in contatto con le fasce più deboli della popolazione?’, ‘Forse che noi non ci occupiamo da sempre di inclusione sociale e di diritti dei cittadini?’ ‘Forse che noi non accompagniamo ogni giorno i più deboli dal tunnel del disagio verso la luce delle risposte concrete?’.

Insomma, perchè questa esclusione, a cosa è dovuta e soprattutto è finalizzata ad un miglioramento dei servizi erogati?’. Tutte domande che in queste ore non trovano risposte.

Tra tutte spicca la presa di posizione di Simona De Lumè, presidente nazionale di Federaziende: ‘Inaccettabile l’esclusione dal Progetto delle Parti Sociali, dei Patronati e dei CAF. Siamo certi che l’Istituto vorrà immediatamente coinvolgere gli attori che quotidianamente sono al fianco dei cittadini per favorire i diritti inespressi da parte di persone che vivono in condizioni di povertà, disagio o di fragilità, offrendo loro il necessario supporto, individuando i loro bisogni e le eventuali prestazioni di cui hanno diritto. Necessario il coinvolgimento anche di Federaziende per organizzare insieme una capillare rete di diffusione e funzionamento del progetto Inps per Tutti’.

Fulcro del protocollo di intesa è la compilazione di un questionario anonimo, predisposto sul sito dell’Inps per l’individuazione dei bisogni e l’accertamento della sussistenza dei requisiti utili all’accesso delle prestazioni erogate dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale’. Parti sociali, Caf e patronati si chiedono con quale personale ciò avverrà, soprattutto negli uffici pubblici e da quali mansioni verrà sotratto mentre ci sono già operatori formati e pronti a dare tutte le risposte del caso. professionisti che, però, non sono stati chiamati alla firma del protocollo d’intesa…



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