Una banca al servizio del territorio per anticipare le sfide dell’economia. Il caso della Bcc di Leverano

Per il secondo anno consecutivo la Bcc di Leverano si piazza al primo posto della speciale classifica delle migliori banche minori. L’attenzione e la vicinanza al cliente il segreto di una banca in espansione. L’intervista al presidente Lorenzo Zecca.

Con la sua proverbiale cortesia e simpatia, Lorenzo Zecca ci accoglie nel suo studio al primo piano della sede centrale della Bcc di Leverano. Risponde alle domande di Leccenews24 con passione e orgoglio, i sentimenti di chi ha dalla propria parte la bontà del lavoro fatto.
 
Presidente, qual è l’apporto che dà al territorio la banca che Lei rappresenta?
Una domanda sempre attuale perché il contributo che diamo è sempre in evoluzione e mai statico. Il nostro è sotto gli occhi di tutti, è riscontrabile e concreto, perché operiamo in un territorio limitato e di conseguenza i riscontri sono immediati. Leverano, dove nasce la Banca di Credito Cooperativo, sorta nel ’52, quindi 64 anni fa, gode di questa presenza come ne godono anche i territori dove siamo presenti con le nostre filiali.
 
Quali sono questi territori?
Beh gli sportelli sono aumentati del 400 o addirittura 500 %, perché siamo partiti nel 1999 con due sportelli e con numeri veramente irrisori, adesso possiamo dire, invece, che la banca, anche se appartiene alla categoria delle banche minori per volumi, ha avuto un exploit notevole e siamo presenti in ordine a Leverano, Porto Cesareo, Veglie, Nardò, Copertino e Galatina. La nostra attenzione adesso è rivolta ad un ulteriore espansione a differenza di ciò che sta avvenendo in generale con molte banche e con gli sportelli che chiudono.
 
Un dato in controtendenza?
Certo, direi un dato in controtendenza assoluto nel senso che questa banca è vista come un fiore all’occhiello del Salento perché dove si insedia promuove e fa crescere il territorio. E non lo diciamo noi, ma ci viene riconosciuto. La BCC di Leverano per il secondo anno consecutivo è stata insignita di un premio che va alla migliore banca minore italiana. Un risultato che va interpretato come un grandissimo successo che contiamo di ripetere. Il segreto della banca è la relazione stretta ed immediata tra il territorio e l’istituto, un legame saldissimo tra i poteri gestionali e il cliente, il che significa che i progetti hanno una ricaduta immediata.
 
Grande attenzione ai giovani, vi sentite lo specchio del territorio?
Sì. Noi pensiamo di interpretare in maniera convinta e assoluta quello che è il ruolo di una banca locale, cioè far proprie le esigenze della comunità. Incoraggiamo molte iniziative di coinvolgimento, perché pensiamo che lo sviluppo economico possa concretizzarsi anche con la realizzazione di importanti progetti sociali, naturalmente assecondiamo il contesto fino in fondo. I nostri frutti vengono da alberi sani, e l’albero e la banca, che vengono investiti sul territorio, è questa la missione di una banca di comunità. Insomma noi tentiamo di interpretare al meglio ciò che sta per nascere e di anticipare la frontiera dell’economia. Turismo, agricoltura, artigianato, noi assecondiamo tutto questo, non inventiamo nulla, sosteniamo le sfide delle aziende e dei clienti, vivendole in prima persona.