Dopo dieci anni di Adriana Poli Bortone (da ieri ufficialmente assessore al Comune di Matera e altrettanti di Paolo Perrone, Lecce deve scegliere se proseguire nella continuità di centrodestra con il volto nuovo di Mauro Giliberti o virare in senso opposto chiamando a governare il capoluogo Carlo Salvemini, figlio dell’ultimo sindaco di centrosinistra in città.
La campagna elettorale si è giocata con fair play fino agli ultimi giorni, quando, il primo cittadino uscente, di solito riservato e abbottonato, ha ritenuto di togliere i famosi sassolini nella scarpa contro il fatto politico più rilevante degli ultimi 15 giorni. Parliamo, ovviamente, dell’accordo sottoscritto tra Alessandro Delli Noci, assessore della Giunta Perrone fino a dicembre 2016 e giunto terzo nel primo turno e Carlo Maria Salvemini che ha scelto l’apparentamento con l’intero blocco centrista e “dellinociano”. Quel patto a Perrone proprio non è andato giù e in tutti i modi ha provato a sostenere il suo appoggio a Giliberti ricordando la provenienza culturale e politica dell’ingegnere e quella che ha definito mancanza di coerenza di Salvemini.
Per il resto il confronto è stato molto pacato, anche perché i due contendenti si conoscono da lungo tempo, avendo più volte Giliberti, in qualità di giornalista, intervistato l’allora consigliere di opposizione a Palazzo Carafa per tante inchieste giornalistiche, una su tutte quelle del famigerato filobus.
I leccesi avranno tempo fino alle ore 23.00 per decidere chi dovrà sedere sullo scranno più alto del Palazzo di Città.
AFFLUENZA – Discreto il dato relativo all'affluenza nel capoluogo alle ore 12. A mezzogiorno, infatti, la percentuale rilevata è stata del 21,69%. Un dato in calo rispetto a quello del primo turno quando allo stesso orario votò il 27,38% degli aventi diritto. Un trend confermato anche alle ore 19: il secondo rilevamento di giornata, infatti, parla di un 34,03% (al primo turno il dato era del 52,74%).