Bari-Lecce 0-2. Ascoltato Masiello.


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 Si è svolta ieri l’audizione dell’ex difensore biancorosso nel processo a carico di Pierandrea Semeraro e Carlo Quarta. Il calciatore ha confermato di aver preso un accordo per falsare la gara. Ammessa come parte civile la Figc     

È stata un’udienza fiume quella che ieri si è svolta presso Tribunale di Bari, davanti al Giudice  Monocratico, Valeria Spagnoletti  nel corso del processo a carico di Pierandrea Semeraro e Carlo Quarta riguardante la presunta combine nel derby Bari-Lecce  del maggio 2011 che, grazie alla vittoria per 2-0 dei giallorossi, consentì agli uomini di De Canio di raggiungere con una giornata d’anticipo la salvezza nel Massimo Torneo.

Era in programma, infatti, l’audizione di Andrea Masiello.

I lavori sono iniziati intorno alle 9.00 di mattina  e sono durati ininterrottamente oltre le 19.00 di sera.

All’udienza di ieri, si è ripresentata Figc, rappresentata dall’avvocato Tito Lucrezio Milella, che ha nuovamente richiesto di costituirsi parte civile nel processo e, contrariamente a quanto accaduto precedentemente (leggi), l’istanza del legale è stata accolta. Quindi, insieme ai tifosi giallorossi, rappresentati dagli avvocati Giuseppe MilliGiacinto Epifani, Luigi Aquaro, Francesco Calabro e Andrea Scarpellini Camilli, tra le parti civili, sarà presente  anche il massimo organo calcistico nazionale.

Per la prima volta da quando ha preso il via il procedimento era presente in aula Carlo Quarta. Assente, invece, l’ex presidente del sodalizio di “Via Templari”, Pierandrea Semeraro.   

Oltre all’ex difensore biancorosso, ieri sono stati ascoltati i faccendieri Carella e Giacobbe.

Nel corso della sua deposizione, il calciatore viareggino, il cui esame è durato quattro ore, ha spiegato che, nonostante egli si fosse accordato per falsare la partita e di aver già riscosso una parte del denaro, quella gara, in termini di assoluta certezza, fu regolare e l’autogol non fu dovuto ad una sua precisa volontà, bensì, ad un normale errore di gioco. Ciononostante, per poter  intascare il resto del “premio”, aveva dichiarato a suo tempo di aver segnato volutamente nella propria porta.

Il calciatore, inoltre, ha affermato di aver proposto la combine ai compagni di squadra, ma che questi rifiutarono  di prestarsi al gioco.

Nella prossima udienza del processo verrà ascoltato Giacobbe la cui audizione si è interrotta e altri testimoni del Pubblico Ministero, Ciro De Angelillis.