Basket Serie A2, parte con il piede sbagliato il girone salvezza per Nardò


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Comincia malissimo il girone salvezza di Hdl Nardò Basket, sconfitta in casa da un’ottima Moncada Energy Agrigento. I siciliani fanno una partita di sostanza e di estrema applicazione, portando a casa i due punti della speranza. Nella giornata in cui Cento cade in casa con Latina il Toro si complica la vita, dimostrandosi molle e molto impreciso. Il solo Smith, autore di 30 punti, non può bastare sulla complicata strada della salvezza.
Il primo quintetto granata è composto da Parravicini, Baldasso, Stewart, La Torre e Donda. Inizia meglio la squadra ospite, letale dal perimetro con Chiarastella, Ambrosin, Meluzzi e Cohill. Nardò leggero in difesa e Fortitudo accumula un primo, cospicuo, vantaggio di 11 lunghezze (9-20), che induce Dalmonte al time-out. In campo adesso ci sono Ferrara e soprattutto Smith, subito a referto con un assist, un rimbalzo e una tripla. L’americano, come al solito, cambia la faccia ai suoi. Anche Baldasso infila dalla distanza la provvidenziale tripla del 17-20. Pochi secondi e Smith fa pari e patta, prima di una nuova deragliata granata negli ultimi secondi che riporta Agrigento a +3. Il bilancio della prima parte di gara è 20-23. A inizio della seconda frazione Parravicini e Stewart completano la rimonta (25-24). Il match è sporco, la posta in palio è altissima e condiziona molte giocate. La consegna di Pilot ai suoi è quella di tenere l’attenzione altissima sugli americani in maglia granata, devastanti tre settimane fa. Agrigento è decisamente in partita e tira con percentuali straordinarie dall’arco. Il leitmotiv della contesa, sin qui, è questo. È una fase in cui il Toro è costretto di nuovo a inseguire (35-39). Smith si mette i compagni sulle spalle, fatturando (18) quasi la metà dei punti di Hdl. Si va al riposo lungo sul 39-42.
Baldasso con una tripla apre le danze nel terzo quarto, ma l’impressione è che le difese adesso siano molto più efficaci. È Ambrosin il migliore di questo segmento della partita, Nardò ha annacquato le azioni offensive ed è costretta a inseguire. Lievita solo Donda nel pitturato, muscoli e centimetri che servono. Dalmonte rimette Smith. Agrigento sgomma di nuovo e Chiarastella sigla il +12 siciliano, il Pala San Giuseppe è nel panico. Il Toro rosicchia qualcosa ancora con i due americani, ma gli appena 8 punti della terza frazione sono davvero poca cosa. Dalmonte cerca dinamismo con Ceparano. L’ultima pausa segna il 47-56 con una montagna da scalare. Si ricomincia da Stewart, a segno in arresto e tiro, risponde Polakovich. Smith segna il -7, Pilot chiama il time-out. Qualche fischio discutibile della terna alza ulteriormente la temperatura, Nikolic va a segnare in penetrazione. I siciliani appaiono più lucidi, ma non hanno Smith che segna ancora tagliando in due la difesa avversaria. A circa tre minuti dalla fine, lo svantaggio del Toro è di 3 punti. Baldasso fallisce la tripla dall’angolo, Stewart lo imita e manda alle ortiche l’illusione della rimonta. Ambrosin è glaciale dalla lunetta e allunga a +5. Troppi errori, troppa poca sostanza sotto i tabelloni, Hdl si arrende (61-68) a una squadra oggi più attenta ed efficace.
Lo stop brucia. Il Toro spreca una ghiotta occasione e deve rifare la tabella di marcia. Mercoledì a Roma servirà essere molto diversi.
(Photo credits: @Andrea Cecere)