«Solo una parola: vergogna. Il fallimento totale dell’umanità. L’ignoranza che prende il sopravvento sui valori e sul rispetto di ogni essere umano. Stiamo sprofondando in un buco nero. Che amarezza». Il post di Emma Marrone in cui “condannava” gli insulti volgari e irripetibili con cui era stata accolta la capitana della Sea Watch, Carola Rackete al porto di Lampedusa ha probabilmente ottenuto l’effetto contrario.
La risposta alla solidarietà è stata l’odio, altro odio. Quello che ha travolto la cantante salentina, colpevole solo di aver espresso la sua opinione su un argomento ‘delicato’. Certo, molti fan e alcuni colleghi le hanno dato man forte, l’hanno sostenuta, ma pesano di più i commenti di chi l’ha criticata. Da «portateli a casa tu» a «Fatti un bell’esame di coscienza», passando per «Se non ami il tuo Paese prendi le valigie e levati» per scegliere i più puliti.
Ieri sera, il nome di Emma Marrone era ancora in tendenze su Twitter, a dimostrazione che i cinguettii di chi le aveva dato ragione e di chi continuava a consigliarle di ‘pensare a cantare’ erano tanti, tantissimi.
Poco dopo le 18.30 l’artista ha pubblicato un nuovo post in cui ha tentato di spiegare il perché delle sue parole. «Ho espresso solidarietà verso una donna che è stata ricoperta di insulti irripetibili. La politica non c’entra nulla. Questa è umanità, senso civico, rispetto. Amen».
Ho espresso solidarietà verso una donna che è stata ricoperta di insulti irripetibili.
La politica non c’entra nulla.
Questa è umanità,senso civico,rispetto.
Amen.#8marzotuttiigiorni— Emma Marrone (@MarroneEmma) 1 luglio 2019
Emma non ha mai avuto peli sulla lingua. È amata anche per questo. E già in passato aveva invocato dal palco, durante un concerto, l’apertura dei porti aperti, sempre e comunque.