
Si è distinto sul palco della kermesse più famosa con «Odio le favole» che poche ore dopo aveva conquistato la vetta dei brani più ascoltato in streaming su TIMmusic e un terzo posto tra i giovani, ma Emal Meta 34enne albanese cresciuto a pane e musica classica è tutt’altro che una ‘nuova proposta’.
Basti guardare la sua lunga gavetta per capire come alle spalle abbia “appuntato” tutta una serie di successi: dalla sua esperienza con il gruppo indie-rock “La Fame di Camilla” alla firma messa nera su bianco su alcuni dei pezzi più ascoltati cantati da – solo per citarne alcuni – Marco Mengoni, Emma Marrone, Francesco Renga, Clementino, Chiara Galiazzo, e persino di Fiorella Mannoia e Patty Pravo nel duetto “Non mi interessa”. Sue anche le musiche di 21grammi, il brano di Fedez.
Ora ci prova a camminare da solo, con un nuovo album in cui dimostra tutta la sua semplicità e sincerità: «Umano» è un disco-pop realizzato con freschezza musicale e impegno autorale.
Nove canzoni, mai banali:
- «Gravita con me»
- «Pezzi di paradiso» in cui canta “quello che siamo è scritto nel cuore e lo impariamo ad ogni respiro”
- «A parte te» – “Un mosaico di polaroid, è questa la nostra vita, è quello che ricordiamo di noi stessi”
- «Non ricordare è come non vivere»
- «Umano» – "Stanco di chi cambia faccia come il vento, stanco di chi vince senza aver talento, di chi rompe i denti per sentirsi duro…"
- «Volevo dirti» – “Nonostante tutto c'è ancora aria nei polmoni e un buio pesto nei diamanti”
- «Bionda»
- «Lettera a mio padre» – "Stanco di chi cambia faccia come il vento, stanco di chi vince senza aver talento, di chi rompe i denti per sentirsi duro…"
- «Schegge» – “È sempre stata lì, come un ricordo senza origine, come una scheggia nel petto. È proprio così che deve essere, la musica”.
Dopo l’esperienza sanremese, l’artista è stato definito “una delle penne più ispirate della nostra canzone“, oltre che un cantautore di conclamato fascino. Lo stesso fascino che ha ammaliato i fan presenti alla Feltrinelli di via Templari che hanno fatto la fila pur di farsi firmare una copia di «Umano».