Novantatrè, il nuovo album del salentino Anzia

Il nuovo album di Anzia, “93”, nasce dalla necessità di raccontare le varie sfaccettature dell’artista salentino, in maniera più cruda e diretta.

Anzia, nome d’arte di Marco Di Teo, sta per tornare con un nuovo album, “Novantatrè”, come il suo anno di nascita. Un album che è una rinascita artistica, un modo per raccontare le diverse sfumature di ‘Anzia’, le sfaccettature della sua personalità, in maniera più cruda e diretta, smorzando i mezzi termini che era solito utilizzare fino a quel momento.

Tutto nasce parallelamente alla pubblicazione delle “Strofe Fast”, una serie di freestyle completamente inediti pubblicati sul suo profilo Instagram (anziapuntowav) che, in poco più di un minuto, racchiudono una serie di punchlines, riferimenti e tecnicismi vari tipici del rap e del trap italiano. Erano gli anni della pandemia e per essere più vicino al suo pubblico, aveva creato, il format, con il supporto di JB. Nato quasi per gioco e diventato ‘virale’ sui social, dove aveva riscosso un grande successo, il format aveva poi dato il via ai lavori sul disco. Prima alcune mini linee-guida riguardo lo sviluppo degli argomenti poi il mood di ogni singolo brano, cercando di creare un filo logico per gli addetti ai lavori, ma soprattutto, per le orecchie dell’ascoltatore.

Al suo interno sono presenti vari featuring italiani e di artisti emergenti europei, e tra i nostrani spiccano i nomi di Terron Fabio dei Sud Sound System e di Laioung.

Le tracce dell’album sono a cura di JB ed Espo e tutta la fase di registrazione, mixaggio e masterizzazione è stata affidata a Shake Up Studio di Damiano Mulino.

“Il disco, spiega Anzia, comincia con un brano dal mood carico e aggressivo, per anticipare ciò che verrà dopo. La canzone è come se fosse un prolungamento delle “Strofe Fast”, senza ritornelli e senza melodie. È un brano prettamente autocelebrativo, basato su tecnicismi lirici, incastri e paragoni con il mondo del calcio, del cinema e dello spettacolo, in cui ho voluto risaltare la mia voglia di rivalsa”.

Traccia dopo traccia si arriva a “Come no” con Terron Fabio, un messaggio a non mollare mai, a lottare sempre fino all’ultimo.

L’album si chiude con “Prièries” che, in francese, vuol dire preghiere. “La canzone parla della mia storia, del mio passato e del mio vissuto molto difficile, fatto di ospedali, problemi e strade in salita. In un certo senso, questo brano è legato con il titolo e il senso di “De La Garde”. Come featuring ho scelto Cleeo, una ragazza di Marsiglia che ho scoperto per caso da alcuni video-cover su YouTube, e dato che fin da subito mi aveva colpito la sua voce, l’ho vista perfetta per interpretare quelle parole e quei concetti, e chiudere il cerchio di un primo disco sul quale ho investito e messo a nudo tutto me stesso.