Ci siamo, il Festival di Sanremo è cominciato e l’edizione numero 70 targata da Amadeus ha quel quid in più per convincere. E lo fa nonostante l’attesa alta, altissima dopo le polemiche scoppiate prima che si alzi il sipario. Il conduttore de I Soliti Ignoti si dimostra un perfetto padrone di casa, ha ingranato la marcia e può contare su Fiorello, deus-ex-machina, mattatore della serata o come lo si vuole chiamare.
Tutto scorre come previsto nella prima serata della kermesse, dove la musica si alterna alle parole grazie ai monologhi che hanno emozionato e toccato corde delicate, come quello di Rula Jebreal sulla violenza contro le donne. Una storia di dolore che arriva come uno schiaffo, quando le lancette dell’orologio avevano segnato mezzanotte da un pezzo. Non convince, invece, la lezione sulla bellezza di Diletta Leotta. Professionista lo è, lo ha dimostrato, ma emozionare e conquistare il pubblico è altra cosa. E se non commuovi con la nonna, qualcosa non va. Persino Tiziano Ferro quando ha ‘sbagliato’ Almeno tu nell’universo dell’indimenticabile Mia Martini è riuscito a far cadere una lacrima.
Bene, ma non benissimo Albano e Romina Power. Carino che siano stati presentati dalla figlia Romina J, ancora nella pancia della mamma l’ultima volta che la coppia aveva partecipato a Sanremo. Chapeau quando si sono esibiti nel medley dei più grandi successi perché non si può restare impassibili, a bocca chiusa, sulle note di Nostalgia Canaglia o Felicità. La platea si alza in piedi e persino il direttore di Rai1, in primissima fila, si lascia prendere dalla musica. Ma quando è arrivato il momento del brano inedito Raccogli l’attimo, scritto da Cristiano Malgioglio con Romina qualcosa non ha convinto. Non tanto il pezzo, quanto l’esibizione: il playback anche no se sul palco c’è il Leone di Cellino San Marco.
Capitolo Emma Marrone. La cantante salentina è cambiata, è più matura, più bella, più sicura di sé e quel palco se lo merita tutto. Sale prima nelle vesti di attrice, accanto ai protagonisti dell’ultimo film di Gabriele Muccino, Gli anni più belli. Poi torna e infiamma il pubblico con «Stupida Allegria» e un mix dei suoi più grandi successi. Poi esce dal Teatro e raggiunge la piazza per uno show.
«L’attimo prima di salire sul palco di Sanremo. Un groviglio di emozioni e la voglia di fare bene e di essere all’altezza in un momento così importante e delicato. Sono infinitamente grata alle persone per tutte le cose belle che mi hanno scritto. Sono una donna e un’artista orgogliosa e felice. Sì mi sento bella» ha scritto nel day-after.
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