Scorrendo i nomi dei quasi mille aspiranti consiglieri comunali di Lecce è impossibile non notare la candidatura di Alberto Russi nella lista della Lega. Non tanto per la sua appartenenza politica, vicina da sempre al centrodestra e al senatore Roberto Marti con cui si era candidato alle amministrative del 2017, quanto per le ultime vicende che lo hanno visto protagonista.
Dopo la tanto discussa anatra zoppa che ha fatto tribolare Palazzo Carafa per mesi, Russi decise di rimanere coerentemente all’opposizione, rinunciando ad aderire in Prima Lecce. Decise, quindi, di non appoggiare Carlo Salvemini in cerca di numeri per rimanere sulla poltrona più alta del municipio. Quando iniziarono a scricchiolare i rapporti tra l’ex primo cittadino e Finamore, Gigante e Calò stanco dei giochi della politica si avvicinò a Salvemini tanto che sembrava cosa fatta la sua candidatura nelle file di Puglia Popolare. Tutti ricordano il giorno di presentazione della lista di Gigi Mazzei il saluto che gli venne riservato per il suo coraggio. Chissà cosa è successo nelle ultime ore se Russi è ritornato alla base, da quel Roberto Marti da cui aveva preso le distanze. Il suo nome si legge al numero 31 della lista del partito di Matteo Salvini. Così, dopo l’ufficialità, il movimento che lo aveva accolto ha storto il naso. Non usa mezzi termini, infatti, il coordinatore provinciale per definire quella di Russi una colossale figuraccia.
Dopo aver rinfrescato la memoria al suo alleato che in un post su Facebook parlava della necessità di fare politica lontano da “personalismi, individualismi e giochetti inutili” Mazzei lo rimprovera di non aver avuto nemmeno il coraggio di comunicare al Movimento la sua decisione. «Di quale rispetto parla Russi se dopo aver condiviso il percorso e candidato suoi amici il giorno prima della presentazione della lista da il benservito e si candida con chi aveva accusato di trattarlo come una marionetta! Se da burattinaio si traveste per far rinunciare alla candidatura ad una professionista come Eleonora Monteforte a 12 ore dalla presentazione. Di quale rispetto parla sse non ha avuto nemmeno il garbo di rassegnare le dimissioni da Dirigente Regionale agli Enti Locali nelle mani del Coordinatore Regionale Massimo Cassano prima di iniziare un nuovo percorso”.
Secondo Mazzei, insomma, Russi con il suo “personalismo e arrivismo” è un cattivo esempio della politica. «Il buon esempio – conclude – è stato dato dal giovane professionista Luca Carlà, avvicinato da Russi in Puglia Popolare, che coerentemente resta nel progetto …senza essere una marionetta!»
Da qui la colossale figuraccia.