A Lecce il PD continua a recitare bene la propria parte, così come è successo negli ultimi due anni, conquistando oltre la metà dei comuni chiamati al voto alle ultime amministrative tra cui Alessano, Cutrofiano, Melissano, Sanarica, Sogliano Cavour, Patù, Taviano e Trepuzzi. Non solo. Le amministrative 2016 hanno consacrato una nuova generazione di dirigenti di partito, (si pensi, ad esempio, a Gabriele Abaterusso, Stefano Minerva, Paolo Solito e Francesca Torsello) alla guida delle rispettive città. Esordisce così, con questi capisaldi, il Segretario Provinciale del Partito Democratico di Lecce Salvatore Piconese, davanti alla direzione provinciale nella sua analisi introduttiva. “Rimane il rammarico per la sconfitta di misura nel ballottaggio a Nardò – sottolinea Piconese – ma è utile ribadire che il PD salentino dimostra di essere capace di costruire sul territorio una nuova classe dirigente in grado di cogliere le istanze di cambiamento provenienti dalle comunità locali”.
“Ciò rappresenta – prosegue – per il nostro partito e per il nostro gruppo dirigente una sfida importante, poiché questa nuova generazione è chiamata a innovare l’esercizio democratico della funzione pubblica nel governo delle città. Pertanto, il risultato delle Amministrative 2016 è positivo ed è un risultato che si attesta come il migliore in Puglia e tra i migliori in Italia”. E tutto ciò in uno scenario provinciale che vede da un lato la vittoria del PD e del centrosinistra e dall’altra la sconfitta e l’inconsistenza politica del M5S.
Secondo Piconese in questa campagna elettorale il PD salentino, nonostante le tante difficoltà con alcune divisioni interne, ha tenuto bene, ha vinto nella maggior parte dei comuni chiamati al voto e soprattutto ha arginato il “vento populista” (tranne che a Nardò, dove però la lista del partito raccoglie un ottimo risultato al primo turno) essenzialmente per due ragioni: “la prima riconducibile – sostiene – all’opera di radicamento e di costruzione del partito sul territorio negli ultimi due anni; la seconda è legata alla capacità di selezionare la classe dirigente nelle città mediante una continua interlocuzione tra la segreteria provinciale e i circoli locali”.
In conclusione, una breve riflessione sui lavori della direzione nazionale del partito tenutasi a Roma. “Come sempre – conclude – anche ieri ho condiviso “parti importanti” della relazione del Segretario Nazionale Renzi, delle riforme del governo alla politica internazionale, passando all’iniziativa del partito in campo europeo, ma con altrettanta sincerità mi sarei aspettato però una maggiore apertura verso le componenti del partito, ossia un maggiore sforzo e una maggiore ricerca per un’unità interna del Partito Democratico”.
“Voglio ribadire però, che a Lecce vi sarà un atteggiamento completamente differente rispetto all’orientamento espresso durante i lavori della direzione nazionale. Il PD salentino è il partito di tutte e tutti e le diverse posizioni rispetto al referendum (quelle dei SI e quelle dei NO) avranno in questo partito uguale spazio di agibilità democratica. Per noi il pluralismo è una ricchezza, è un patrimonio politico e culturale da valorizzare e preservare. Il PD salentino sarà sempre la casa di tutti”.