L’OSAPP Lecce, quale Organizzazione Maggiormente rappresentativa di Categoria, chiede con forza l’incremento del personale di polizia penitenziaria all’interno del carcere di Lecce. Tale richiesta viene definita da Ruggiero Vantaggiato – segretario provinciale della sigla sindacale – improcrastinabile per la sicurezza all'interno che del Comando Interprovinciale Piantonamenti e Traduzioni Le/Br del Penitenziario Leccese. Lo fa attraverso una lettera indirizzata agli organi competenti (tra cui anche la direttrice della Casa Circondariale, Rita Russo e al dirigente Generale Carmelo Cantone). Unità che dalla sua apertura, avvenuta venti anno orsono, ha perso circa 200 uomini/donne e circa 40/50 agenti di Polizia Penitenziaria adibiti al servizio Traduzioni e Piantonamento, nonché Polizia Stradale e servizio di notifiche. Il medesimo personale ha un’età media che si attesta fra i 45/48 anni, con una media di 25/27 anni di servizio i quali operano nei due Comandi .
“Tale situazione sta mettendo a serio rischio la Sicurezza degli operatori di polizia – dice sempre Vantaggiato in una nota stampa pervenutaci in redazione – nello svolgimento del delicatissimo Compito Istituzionale, il quale sarà aggravato dall'imminente apertura del nuovo Reparto detentivo (reparto psichiatrico) il quale comporterà un aggravio di carichi di lavoro per entrambi i Comandi”. “Pur riconoscendo la grande professionalità di entrambi i Comandanti di Reparto e della Locale Direzione e del nuovo Provveditore Regionale Puglia e Basilicata – continua – questa organizzazione sindacale non può esimersi ne denunciare il rischi di scarsa sicurezza al quale il Personale di entrambi i Comandi viene sottoposta quotidianamente”.
Non solo. La segnalazione riguarda la diminuzione dell'organico con la messa in quiescenza, a cadenza quasi mensile, di 5/8 unità a vario titolo che “sta destando preoccupazione e senso di smarrimento fra il personale, per non parlare del clima di conflittualità che si sta creando tra i due Comandi che nuoce gravemente sullo svolgimento in sicurezza e serenità del personale operante”.
Il 6 Novembre 2015 è ancora impresso nelle menti e nell'anima di tutti i Poliziotti/e di ogni ruolo e grado dei due Comandi, del resto.
“Pensiamo che sia arrivata l'ora di un inversione di rotta” prosegue, per “mettere in atto tutte le procedure Democratiche per far comprendere a chi in queste settimane nelle stanze Dipartimentali e Politiche sta decidendo sia il futuro della polizia penitenziaria, sia di tutto il Sistema penitenziario ormai non più adeguato ai tempi e all'esigenze di sicurezza e trattamento”.