È l’agenzia di stampa politica e parlamentare Public Policy a diffondere la nota secondo cui le autorità portuali italiane scenderanno non più a 14, come previsto inizialmente dal Decreto Madia, dalle attuali 19, ma a 15.
La decisione è maturata a seguito del confronto tra il ministro Delrio e il presidente Emiliano avvenuto lo scorso dicembre a Taranto durante il quale, stanti soprattutto le forti pressioni baresi, fu proprio il governatore di Regione a sollevare la necessità che i due capoluoghi, entrambi sedi di Porti Core, conservassero la propria autonomia andando, di fatto, contro l’ipotesi di un’Autorità di Sistema unica.
Così, dunque, la Puglia si avvia verso la costituzione di due super-authority e all’accorpamento delle restanti che, sebbene disposte a rientrare in un sistema di gestione regionale unificato, hanno già fatto sapere di essere pronte ad impugnare la proposta di legge (che dovrebbe essere varata entro il prossimo 22 Gennaio) e di dare battaglia in tribunale se la scelta di salvare Bari dovesse essere confermata.
Tra le più agguerrite Brindisi che, insieme a Manfredonia, Barletta e Monopoli, si vedrebbe inglobata dalla governance barese e, di fatto, declassata.
È di ieri, a tal proposito, la lettera con cui il primo cittadino di Brindisi, Consales, come da mandato ricevuto il 22 dicembre da tutto il consiglio comunale, ha formalmente richiesto a Emiliano di: “esprimere una compiuta volontà a difesa dell’Autorità Portuale di Brindisi” questo perché, se da un lato “non vi è alcuna contrarietà alla nascita di […] un’unica AdSP” dall’altro “crearne due, invece, significa cedere unicamente a logiche campanilistiche e non supportate da ragioni tecniche ed economiche”.
Dello stesso avviso gli operatori portuali delle altre sedi che sottolineano, infatti, come le prime a risentirne saranno proprio Bari, perché non avrà la forza
di contrastare da sola la crescita delle nuove realtà di settore sorte nel Mediterraneo, e Taranto che non può certo sperare in una rivalutazione sotto il profilo industriale se l’Ilva non sarà venduta e risanata.
Luca Nigro