Sembrano ormai accantonati, in riva allo Jonio, i momenti di pace politica, che, almeno all’apparenza, hanno caratterizzato buona parte del governo Errico. A non piacere agli esponenti di centrodestra – precisamente del coordinamento cittadino di Forza Italia – interviste rilasciate dal primo cittadino e dal suo vice.
“Interpreti stonati di un’orchestrina in disarmonia su tutto, sindaco e vicesindaco del Comune di Gallipoli hanno dato oggi il peggio di se stessi, rilasciando interviste contrapposte che mettono in ridicolo, ancora una volta, l’immagine della città – scrivono da FI – Mentre il primo cittadino si lanciava in un’appassionata cavalcata programmatica su quello che avrebbe intenzione di realizzare per la prossima estate – quasi che tutti ci fossimo dimenticati del caos e della “Babele” con cui abbiamo appena archiviato la stagione trascorsa – l’altra, la sua vice, la “Signora in rosso”, “The woman in red”, ha pensato bene di lasciarsi andare, in qualità di assessore al Bilancio, ad un attacco dall’inaudita ferocia contro gli operatori turistici della nostra città considerandoli pubblicamente evasori e responsabili dei mancati introiti che le bucate casse dell’Amministrazione Comunale si attendevano”.
Parole dure quelle degli esponenti Azzurri, parole dure condivise dal leader gallipolino, l’imprenditore Vincenzo Barba. “Insomma, il sindaco parte lancia in resta, come se fosse seduto sulla sua poltrona solo da qualche giorno, solleticando il coinvolgimento degli imprenditori che operano nel turismo e la sua vice li bastona additandoli come furbetti da scovare e da mettere in piazza alla berlina, allineati e coperti – si legge ancora nella nota – Tutti sappiamo – e l’esperienza presente e passata ce lo insegna – che se Gallipoli è diventata la “Perla della Jonio”, regina indiscussa dell’estate mediterranea, il merito non può essere che degli imprenditori che, investendo di tasca loro, cercano di recuperare il giusto e necessario profitto, battendo e sbattendo a destra e a manca contro tutto e contro tutti. Piuttosto è la politica a languire, è la politica amministrativa ad essere assente dai radar dell’organizzazione turistica che una città come Gallipoli meriterebbe”.
Amara la conclusione “È triste che nella “Città Bella” la politica si sia ridotta a così poco, che la politica abbia perso la sua capacità di progettare il futuro, cercando di mettere insieme le varie anime della società ed i vari contributi del tessuto economico. L’agire amministrativo è paragonabile soltanto all’azione del rastrello che cerca di intrappolare tra i suoi denti quanti più introiti possibili. Dell’arte della politica non è rimasto nulla, solo improvvisazione e pressapochismo, e come avremmo detto qualche anno addietro, giocando nei campetti di periferia, “chi si trova para”…Il futuro è il tempo più importante per una collettività e Gallipoli non merita di vederselo bruciato giorno dopo giorno, sempre di più”.
In foto Vincenzo Barba