Paragone espulso dal Movimento Cinque Stelle. La Lezzi lo difende: “resta un mio collega”


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Che il Movimento Cinque Stelle stia attraversando un momento di crisi è cosa ormai nota, ma i sondaggi e il calo di consensi sono solo lo specchio delle ‘guerre’ che si stanno combattendo all’interno, dei malumori e delle scelte, più o meno condivise. Basta guardare le vicende degli ultimi giorni per capire che non tira una buona aria: dalle dimissioni del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, ‘risolto’ con lo sdoppiamento del dicastero di viale Trastevere, all’espulsione del senatore Gialuigi Paragone, colpevole – tra le altre cose – di non aver votato la Legge di Bilancio che ha fatto scoppiare un vero e proprio caso, nonostante fosse nell’aria da tempo, e reso le divisioni ancor più marcate. Stanno facendo non poco discutere, infatti, le parole di Alessandro Di Battista che ha speso belle parole per l’ormai ex grillino.

«Gianluigi è infinitamente più grillino di molti che si professano tale. Non c’è mai stata una volta che non fossi d’accordo con lui. Vi esorto a leggere ciò che dice e a trovare differenze con quel che dicevo io nell’ultima campagna elettorale che ho fatto. Quella da non candidato, quella del 33%. Buon anno a tutti amici miei…» ha scritto Dibba su Facebook usando il suo account personale.

Anche la senatrice Barbara Lezzi ha utilizzato i social per sostenere Paragone: «Gianluigi Paragone è e resta un mio collega. Fino a quando, e sono certa che continuerà così, lavorerà senza sosta per i deboli, per assicurare un salario minimo decente, per fare in modo che le multinazionali osservino le leggi del nostro Paese resterà un mio collega. Fino a quando avrà il coraggio di non rispondere né alla Lega, né al PD, né ad altri, ma solo al buonsenso e alle sue idee, come sempre ha fatto, resterà un mio collega».

«Non è una buona idea espellere gli anticorpi, caro Movimento 5 Stelle» ha concluso l’ex ministra per il Sud.

C’è chi sostiene che l’espulsione del giornalista è anche un avvertimento per gli altri dissidenti pronti a lasciare il Movimento. A tal proposito, su Twitter, l’ex “ideologo” del Movimento 5 Stelle Paolo Becchi aveva annunciato: «Entro fine mese due big usciranno dal Movimento. Al posto di una morte dolce Grillo per la sua creatura ha optato per una lenta agonia».