Scarsa pianificazione strategica su scala comunale, nessun premio alle idee di riqualificazione, zero modelli di crescita. Questa amara consapevolezza indica le condizioni di alcune aree situate nelle città di Santa Cesarea Terme con le sue frazioni di Cerfignano e Vitigliano, tre località trascurate tanto durante la stagione estiva, quanto nei mesi invernali. Ne sono un esempio i rifiuti che invadono le spiagge. Discese a mare inagibili e chiuse da transenne che ne bloccano l’accesso. Che dire, poi, della baia di Porto Miggiano, sotto sequestro da 4 anni. E ancora decoro urbano in degrado, mancanza di programmazione futura, esercizi commerciali chiusi, servizi pubblici che languono, progetti di sviluppo di imprenditori messi da parte dal Comune nonostante i pareri favorevoli degli enti preposti ai vincoli. Un deterioramento del tessuto sociale e ambientale che fa paura, una città senza interventi, attività e novità. Parole amare, molto dure, pronunciate dall’imprenditore turistico Albino Merico (Il Villino, Augustus resort, Rosa dei venti). Spunto per un annuncio a mezzo stampa: “Informiamo che occuperemo l’aula consiliare del Comune in occasione della seduta del Consiglio, in programma martedì 16 febbraio c.m. alle ore 10,30 per ridare vita a questo territorio”.
“Utopistico pensare di attirare il turismo se le comunità versano in totale degrado e abbandono. La colpa di tutto questo va addebitata certamente all’amministrazione comunale”. Non usa mezzi termini Merico, che nel comunicato prosegue: “Il fatto grave è l’assoluta mancanza di un progetto politico di sviluppo e mantenimento dell’area. Ora di fronte a questo quadro fosco sindaco e amministratori sono latitanti, non hanno il coraggio di scelte, di decidere e di adottare provvedimenti”. “Abbiamo toccato il fondo! – insiste – Con un’amministrazione in carica rivolta a non decidere, senza spina dorsale e per mancanza di coraggio rinvia i problemi senza affrontarli. Come si fa a programmare e presentare progetti di ampio respiro e infrastrutture, quando si sa già che non vi è alcun riscontro da parte della classe dirigente politico-amministrativa?”.
Nessun imprenditore si sente di investire in questo territorio. Pertanto c’è la certezza che molti esercizi turistico-commerciali chiudano perché non vi è futuro, con gravi conseguenze di licenziamento del personale dipendente. “Diciamo basta in questo Comune parlare solo di Terme e non di altri investimenti. Non abbiamo nulla in contrario contro la società “Terme Spa”, ma proponiamo una volta per sempre il binomio “Turismo e Terme” in senso positivo, chiedendo al sindaco qual è oggi il valore economico delle terme, ritenendo più produttive le strutture private".
"Di tutto questo informiamo il Prefetto di Lecce – annuncia – esprimendo i danni visibili e certificabili in vista dell’imminente stagione estiva, aprendo un fronte di discussione su cui non è più possibile tergiversare e subire il mancato rilancio del comprensori”.