
‘Un patto di legalità e di serietà, verso le istituzioni e verso la città. Il voto di scambio non è semplicemente un reato, è la compromissione di un’intera società. Mi appello alle forze politiche affinché esercitino il massimo sforzo possibile nel contrastare questo fenomeno e, ove ve ne fossero prove sufficienti, i candidati sindaco intervengano per espellere aspiranti consiglieri poco inclini al rispetto della legge, segnalando gli stessi alle forze dell’ordine, per tempo e senza esitare’.
Il candidato a sindaco di Lecce Alberto Siculella chiede più legalità e trasparenza anche per Lecce, all’ indomani di giornate infuocate nel capoluogo regionale di Bari dove si stanno vivendo momenti difficili per i casi di corruzione e compravendita di voti sui quali sta facendo luce la Magistratura. Notizie di reato che, a vario titolo e in tempi diversi, hanno portato all’ invio nella città metropolitana di una commissione del Ministero dell’ Interno che valuterà lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, alle dimissioni dell’assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, al ritiro da parte dei Cinquestelle delle deleghe assessorili nella Giunta Emiliano (l’assessora pentastellata al Welfare, Rosa Barone, su invito del suo capo politico Giuseppe Conte ha abbandonato la compagine di governo).
Smottamenti e scossoni che riguardano Bari ma che non devono lasciare indifferenti gli altri territori.
‘Anche la città di Lecce – afferma Siculella– è stata scossa dai recenti scandali collegati ad un’indagine che vede oltre 40 indagati, a vario titolo, per multe annullate e pass ztl in cambio di regali e voti. Ma lontano dalle cronache giudiziarie il fenomeno del voto di scambio appare più diffuso di quanto raccontato dalle indagini e dalle cronache giudiziarie’. Proprio per questo il candidato a sindaco chiede un patto, un accordo, un momento di convergenza civica. Anche al fine di evitare la nascita di quel trasformismo politico che è causa di tutti i mali. A Bari come altrove.
‘Mezzi e pratiche diffusamente utilizzate in città che – conclude Siculella – , a prescindere da eventuali sentenze, sono quanto meno inopportune. A Lecce si andrà al voto tra poco meno di 2 mesi. Più volte ho sollecitato maggiore attenzione ai dettagli e ad alcune dinamiche amministrative: (affidamenti diretti, nomine ed incarichi) che certo non alludono a nulla di illegale, ma sicuramente non eccellono per trasparenza e opportunità’.