“Prego voler giustificare la mia assenza all’odierno consiglio comunale per motivi personali”. Suona più o meno così, nella massima parte delle mail recapitate all’indirizzo del Sindaco da parte dell’opposizione, l’assenza dai banchi della minoranza dei consiglieri eletti. Una scelta politica che Salvemini apostrofa come quella di “studenti che portano la giustifica dei genitori a scuola”.
Una scelta dettata dalla volontà di convalidare la linea politica concordata, quella di assentarsi dalle sedute fino alla pronuncia del Consiglio di Stato sulla legittimità della composizione dell’aula.
Nonostante il comportamento dell’opposizione che, a detta di Salvemini evidenzia un deficit di decoro e rispetto delle istituzioni, il Sindaco sceglie di chiedere il rinvio di una questione giudicata importante e che meriterebbe il dibattimento in aula con la minoranza: si tratta della variazione di bilancio.
Il 9 novembre è vicino e pende sul capo della maggioranza come una spada di Damocle: il Consiglio di Stato si pronuncerà e metterà il sigillo sulla questione di una possibile convalida dell’anatra zoppa, sulla quale già si è espresso il Tar di Lecce.
Gli scenari sono aperti ma, tuttavia, gli animi sono tesi. Proprio questa mattina, dalla sua pagina Facebook, il sindaco Salvemini ha voluto infondere fiducia nei suoi elettori e nei cittadini leccesi, pubblicando il fermo immagine di un abbraccio che lo ritrae con il suo alleato Delli Noci. E si tratta, però, di un’alleanza che potrebbe vacillare nell’ eventualità di una convalida di illegittimità della composizione consiliare: non è certo che il sodalizio possa essere riproposto alla città in caso di nuove elezioni. Appare più verosimile che il Vice di Salvemini possa provare a percorrere la via romana del Parlamento, nelle fila dell’Udc o, in alternativa, ritentare una corsa in solitaria.
Certo è che l’elezione di Carlo Salvemini in qualità di sindaco della città è e resta legittima, nonostante il carattere di precarietà dell’attuale condizione possa minare anche e soprattutto la sua posizione.
Mancano tre giorni al verdetto, la minoranza spera in una seconda occasione per accorciare le distanze sul centro sinistra e riprendersi Lecce.
Quale che sia il verdetto, i leccesi tengono il fiato sospeso. C’è tanto da fare per la città e l’incertezza sulla legittimità del Consiglio ha, in parte, legato le mani alla maggioranza.