All’indomani del vertice di Arcore che impedirebbe a Fitto e ai big del partito di candidarsi alle Europee, non si comprende bene come Forza Italia possa sperare in un buon risultato
Nel castello di Arcore è calato forse il sipario sulla nuova vita di Forza Italia. Più che forte sembra debolissima l’Italia di Berlusconi, che chiede “sacrifici per la patria” a tutti. La patria poi sarebbe quella di casa Berlusconi, non certo l’Italia.
Perché se si chiede ai politici che hanno i voti di farsi da parte vuol dire che è davvero finita. Con il Movimento 5 stelle di Grillo che incombe e che incalza tutti nei sondaggi e che secondo alcuni avrebbe già sorpassato nei consensi la stessa Forza Italia, per il leader azzurro c’è poco da stare allegri. E infatti Berlusconi allegro non sta. Per niente. Anzi, ha capito che fra la corte di casa sua e i vecchi colonnelli è davvero circondato.
La resa è nell’aria, e nelle cose. La via di fuga impossibile.
Forza Italia scende in campo con poche possibilità non solo di vincere, ma anche di fare bella figura, senza i voti dei big, chi correrà per portare acqua al mulino dell’ex Cavaliere? Per non parlare dell’incombente rischio vendetta interna.
Chi può assicurare Berlusconi e Forza Italia di un impegno adeguato da parte degli scontenti? Nessuno, tantomeno gli stessi scontenti che hanno tutte le intenzioni di brandire in alto l’arma della minaccia, ovvero: “Non mi candidi? Allora fattela da solo la campagna elettorale”. Il che potrebbe anche suonare bene alle orecchie di Berlusconi, guerriero indomito sempre pronto a buttarsi nell’arena, ma con i pericoli che gli gravano addosso per via della nota sentenza di condanna passata in giudicato e l’ipotesi arresti domiciliari o servizi sociali viene da chiedersi: chi farà la campagna elettorale?
Il PD ne trae sollievo e Beppe Grillo esulta.