Sino a qualche tempo fa erano arrabbiati, arrabbiatissimi i componenti del Comitato Decidi Tu che ha promosso la raccolta firme in città per permettere ai leccesi di pronunciarsi sulla chiusura h24 a tutti i veicoli all’interno della ZTL.
Erano arrabbiati perché si sentivano boicottati dai referenti comunali perché, a dire dei promotori, tutte le scuse erano buone soprattutto per non abbinare il referendum cittadino a quello costituzione previsto per novembre e relativo al ddl Boschi sul bicameralismo, sul numero dei parlamentari, sul quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica e sull’aumento delle firme necessarie per proporre un referendum.
Ma torniamo al referendum che interessa prettamente i leccesi. Il Comitato Decidi Tu all’indomani dell’insediamento della Commissione ad hoc, afferma “Siamo molto soddisfatti delle conclusioni a cui è giunta la Commissione per il Referendum cittadino. Innanzitutto perché ha dichiarato ammissibile il quesito, che avevamo posto in realtà in modo molto semplice, chiedendo ai cittadini leccesi se vogliono estendere a tutte le 24 ore per tutti i giorni della settimana il regolamento per la ZTL già approvato dal Consiglio Comunale”.
“Il secondo motivo – proseguono – è che, stando alle notizie di stampa, il Segretario Generale del Comune ha confermato che ci vogliono 20 giorni per la verifica delle 3.348 firme a sostegno della richiesta, considerando il lavoro da svolgere e la pausa estiva degli uffici. Quindi i tempi per l’abbinamento al referendum costituzionale ci sono tutti e siamo certi verranno rispettati dalla commissione”.
Così come sottolineano i promotori, dopo la conferma della validità del quesito e delle firme il Sindaco deve convocare il referendum tra i 60 e i 90 giorni successivi. Se, quindi, la commissione concluderà i suoi lavori anche soltanto a fine agosto, cioè oltre i 20 giorni necessari agli uffici comunali per verificare le firme, l’abbinamento con il referendum costituzionale del 6 novembre potrebbe non rimanere una chimera.
Il Comitato sottolinea, inoltre, come, nel corso della riunione della Commissione, sia stata lamentata la mancanza di un regolamento che disciplini i referendum cittadini, che avrebbe potuto chiarire meglio cosa si intende per “operazioni elettorali” alle quali gli stessi, secondo lo Statuto Comunale non possono essere abbinati, secondo quanto comunicato in prima battuta da palazzo Carafa.
“Certo è che un regolamento non può essere approvato ora, a posteriori, dopo che l’iter referendario è stato avviato, per cui ci si deve attenere alle norme generali delle leggi dello Stato. – E’ la posizione del Comitato DECIDI TU!. – “…e secondo queste leggi il referendum costituzionale di novembre non è ‘operazione elettorale’ perché non ne consegue l’elezione di un organismo istituzionale, ma una consultazione popolare, proprio come il referendum cittadino da noi proposto".
Dal Comitato, infine, concludono “In ogni caso l’interpretazione non spetta la Sindaco, ma semmai all’organismo che ha approvato nel 2014 lo Statuto Comunale, cioè all’intero Consiglio. Appare evidente come il Sindaco non è arbitro, ma mero esecutore del dettato statutario”.
Come dicevamo, il terreno è caldo e i promotori del referendum cittadino non mollano, così quando si paventavano ritardi che rischiavano di invalidare le firme raccolte in città.