Comunali a Lecce, se bastasse un candidato…

Il Centrodestra non riesce a trovare un candidato unitario, segno di debolezza politica, ma i leccesi attendono di conoscere soprattutto l’idea della Lecce del futuro.

Mesi e mesi di proclami e smentite ma nemmeno il carnevale ha portato al centrodestra leccese il nome del candidato a sindaco da contrapporre all’uscente Carlo Salvemini. E mentre il tempo passa si evidenzia la difficoltà delle forze di opposizione di trovare un’intesa plausibile. In verità non è tardi, ci sono ancora quattro mesi, non è questione di tempistica ma di credibilità ed affidabilità di una classe politica che sembra animata da troppe distanze interne.

Nulla di nuovo, perché a Lecce i contrasti nella coalizione di centrodestra possono contare su una cospicua letteratura, ma certamente qualcosa di poco gradevole per tutti quei cittadini ancora appassionati di politica e che vorrebbero avere un’alternativa valida da contrapporre all’amministrazione di sinistra che da 7 anni guida la città.

Legittime aspirazioni democratiche per ora mortificate, perché se è giusto ciò che ha dichiarato il ministro Raffaele Fitto a margine del congresso provinciale di Lecce di Fratelli d’Italia, e cioè che delle candidature alle Amministrative se ne occupano le segreterie provinciali, è altrettanto giusto affermare che se ne stanno occupando molto male, offendendo la dignità dei tre candidati a sindaco, di cui si parla logorroicamente da mesi, e mortificando le aspirazioni del popolo di centrodestra.

A questo si aggiunge il fatto che a parte qualche interessante sortita di qualche aspirante candidato, nessun partito del centrodestra ha tenuto in città una sola iniziativa di valore politico, sociale o culturale. Niente.
E senza una buona semina sarà impossibile poter raccogliere qualcosa.