L'Università del Salento è da mesi al centro della cronaca locale per via della bufera giudiziaria che ha visto protagonista l'ex Direttore Amministrativo Emilio Miccolis con l'accusa del reato di tentata concussione. Al termine di quasi sei mesi di indagini arriva il colpo di scena e dal Tribunale di Lecce viene notificata un'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari per l'ex Direttore Amministrativo. Quanto influisce sulla campagna elettorale l'ombra delle manette?
La notizia di sabato è giunta inaspettata e dal punto di vista umano mi ha addolorato molto. Non mi aspettavo questo epilogo anche tale non si può definire. Credo sia importante prendere spunto dall'accaduto per dare avvio ad un percorso nuovo, diverso all'interno dell'Università. Prendere spunto significa riflettere sul presente e guardare al futuro con la consapevolezza che determinate cose devono essere cambiate. Affrontare il discorso della ricerca, della didattica e dell'interazione con il territorio con delle metodologie diverse.
La tempesta legale degli ultimi sei mesi è un peso che grava sulle candidature dei docenti o, al contrario, l'opportunità per lanciare un segnale nuovo?
Quello che è accaduto rappresenta sicuramente un riverbero in negativo. Ma credo che bisogna prendere spunto proprio dalle cose negative per guardare in positivo al futuro. Noi abbiamo avuto questo macigno che si è abbattuto, ma è importante che venga tutto fuori perché tutti i candidati, come tutta la comunità accademica, sia consapevole di ciò che è accaduto. Questo rappresenta il punto di partenza per guardare al futuro da un'angolazione diversa.
In questi giorni di campagna elettorale la parola "discontinuità" sembra essere la più gettonata tra i candidati. Soffermiamoci sul suo significato pratico: se dovesse essere eletto quali saranno i punti di discontinuità rispetto alla "politica verticistica", come l'ha definita il suo collega e candidato Giovanni Laudizi, di questi ultimi anni?
Credo che cambierà tutto, la discontinuità riguarderà tutto, l'unico punto di continuità è sicuramente rappresentato da me stesso perché attualmente sono prorettore con delega alla didattica e quindi mi sono occupato in questi anni di offerta formativa e di didattica. Dal mio punto di vista continuerò con lo stesso stile e sulla stessa linea che ho tenuto fino ad ora, ma il futuro della nostra Università sarà sicuramente costruito su basi diverse, di trasparenza, di legalità e di partecipazione da parte di tutti a quello che significa vita universitaria.
Passiamo al suo programma. I tre punti fondamentali sui quali intende fare leva qualora venisse eletto:
Il primo punto fondamentale sarà quello di ricreare la comunità universitaria, per sentirci tutti partecipi ed appartenenti alla nostra istituzione che ha un grande valore dal punto di vista dell'interazione con il territorio, e rispetto nei confronti delle famiglie degli studenti. Gli altri due aspetti qualificanti sono le due missioni fondamentali dell'Università: didattica e ricerca. Didattica con declinazioni diverse, quindi maggiore qualificazione dell'offerta formativa, internazionalizzazione e spostamento verso l'apprendimento permanente. Per quanto riguarda la ricerca, aspetto fondamentale è il necessario supporto alla ricerca di base sia in ambito umanistico, sia in ambito scientifico-tecnologico. Per fare ciò mi impegnerò a reperire le risorse finanziarie adeguate alla realizzazione di questo programma.
Ultima domanda: appello al voto utile. Sta parlando ai suoi studenti: come li persuade a votarla?
Credo che gli studenti, ma anche i colleghi del personale tecnico amministrativo abbiano avuto modo di conoscermi in questi anni in cui ho avuto modo di occuparmi dell'attività istituzionale dell'Ateneo. Posso dire che mi impegnerò a perseguire tutti gli obiettivi dell'Ateneo, non solo quelli della didattica che ho perseguito fino ad ora, con lo stesso stile, ovvero, con la massima trasparenza e la massima disponibilità verso tutti avendo un unico obiettivo: garantire il futuro della nostra Università.