Dai bambini agli anziani, dalla Regione i fondi per la realizzazione di nuovi progetti sociali


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Sono 24 i disciplinari di attuazione, sottoscritti questa mattina a Bari, che prevedono i primi interventi di infrastrutturazione sociale finanziati sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (Accordo di Programma Quadro “Benessere e Salute”). In tal modo, la Regione Puglia ha assegnato circa 15,4 milioni di euro di cui 13,2 milioni di euro per investimenti pubblici e 2,2 milioni di euro per investimenti del privato sociale.
 
Dallo scorso ottobre, all'apertura dei termini per la presentazione delle domande di finanziamento, sono state 50 le proposte progettuali di Enti locali (Comuni e ASP) esaminate di cui 22 approvate, e 52 le proposte progettuali di soggetti privati non profit (coop, associazioni, fondazioni, enti religiosi) esaminate di cui 16 approvate.
 
Nello specifico, per quanto riguarda la provincia di Lecce, i progetti cantierabili di nuove strutture e nuovi servizi sociali e sociosanitari riguardano interventi infrastrutturali a titolarità pubblica, tra cui i centri polifunzionali per l’infanzia di Patù e San Donato di Lecce, i centri diurni socio-educativi e riabilitativi per persone con disabilità e per anziani nei comuni di Cutrofiano, Spongano, Caprarica di Lecce e Copertino. Gli interventi infrastrutturali a titolarità privata, invece, riguardano un asilo nido di Copertino e una struttura residenziale per anziani di Galatina.
 
«Prosegue con nuovo slancio – ha detto l’assessore regionale, Salvatore Negroil percorso avviato per sostenere gli investimenti pubblici e privati per la realizzazione di nuovi servizi su un territorio, quello pugliese, che solo dieci anni si presentava del tutto carente di strutture e servizi per i cittadini. Va detto, peraltro, che tutti i progetti selezionati sono immediatamente cantierabili, e che tutti i soggetti ammessi a finanziamento hanno già le procedure di gara in fase di avvio, quindi stiamo anche accendendo i motori di nuovi cantieri che sicuramente daranno immediato ossigeno nei diversi territori per il lavoro delle maestranze e, in tempi molto serrati, anche nuove prospettive occupazionali ai tanti giovani che proprio nelle professioni sociali e sociosanitarie intravedono nuovi e concreti sbocchi occupazionali».