Sono trascorse poco meno di ventiquattro ore dall’esplosione che ha visto coinvolto un gasdotto austriaco che mette in collegamento la Russia con il nostro Paese che, già, le reazioni politiche non hanno tardato ad arrivare.
Gli approvvigionamenti energetici italiani, è cosa nota, dipendono quasi esclusivamente dalle importazioni estere situazione, ahinoi!, incancrenitasi ancor di più a seguito del recente conflitto in Libia che, dopo quella di Vladimir Putin, era la seconda nazione su cui potevamo contare in caso di chiusura o blocchi delle forniture siberiane.
A tal proposito, a stretto giro dall’accaduto, era stato il Ministro dello Sviluppo Economico, Calenda, a rimarcare questo concetto puntando il dito contro chi, sul nostro territorio, si oppone alla realizzazione di opere che potrebbero farci uscire da un’impasse che, diversamente, ci vedrebbe condannati a un sistematico stato di emergenza.
“Abbiamo un problema serio, di dipendenza dalla Russia, per quanto riguarda le forniture di gas – aveva affermato ieri – e in Puglia c’è chi fa la guerra al Tap, invocando addirittura il sabotaggio, con il governatore Emiliano che, anche lì, ha fatto ricorso al Tar e lo ha perso”.
Dichiarazioni, quelle del ministro, che non sono evidentemente passate inosservate al governatore pugliese che, in una nota a mezzo stampa, ha risposto senza troppi giri di parole alle accuse rivoltegli.
“I fatti accaduti in Austria – ha asserito il Presidente Emiliano – hanno dimostrato che le preoccupazioni della Regione Puglia hanno un fondamento evidente che ci obbligherà nei prossimi giorni a sottoporre alla Procura della Repubblica competente un esposto che mira a salvaguardare l’incolumità pubblica dalla incosciente decisione del Governo di ritenere non assoggettabile alle direttive Seveso l’impianto TAP.
E di incoscienza collettiva evidentemente si tratta se è vero che il Ministro Calenda dalle notizie della vittima e dei 21 feriti in Austria trae lo spunto solo per ribadire che il TAP è necessario proprio per sopperire alla temporanea carenza di gas distribuita nel Nord Europa ove dovessero ripetersi incidenti analoghi a quello accaduto oggi. Si tratta con ogni evidenza di un caso di strabismo politico e di disumanizzazione delle pubbliche funzioni. Calenda di fronte all’esplosione della cucina del vicino simile a quella che sta per realizzare a casa sua, si limita a dire che è necessaria perchè quella del vicino è esplosa ed è momentaneamente inservibile.
Un ministro si dovrebbe preoccupare prima delle persone e della loro salute e sicurezza e poi del resto.
È necessario dunque che il progetto rispetti tutti i requisiti di sicurezza previsti dalle Direttive Seveso non essendo stata analizzata preventivamene la sua pericolosità intrinseca, tanto da ritenerne superabile la relativa valutazione da parte degli organi tecnici preposti.
Chiedo pertanto al Presidente del Consiglio Gentiloni a tutela della salute pubblica – ha poi concluso – che sul gasdotto TAP venga aperta l’istruttoria tecnica di cui all’art. 6 ovvero 8 del citato Decreto legislativo 334/1999 e successivo 238/2005 e che si accerti quindi la compatibilità territoriale dell’intero intervento, del suo PRT e di tutti i 50 km di rete distribuzione gas fino al nodo di Mesagne.
Lo richiede la legge, lo pretende il buon senso, lo esige il rispetto della vita umana, tanto più che si insiste a far transitare il gasdotto sotto una spiaggia gremita di bagnanti per quattro mesi all’anno”.
Luca Nigro