“Sputate contro i ministri dell’istruzione”, Paolo Morelli si dimette da Presidente del Consiglio comunale di Cavallino


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Ha deciso di dimettersi dalla carica di Presidente del Consiglio comunale di Cavallino, Paolo Morelli finito al centro di un polverone dopo le sue dichiarazioni sui social contro i ministri nominati dal premier Giuseppe Conte, Lucia Azzolina alla Scuola e Gaetano Manfredi alla Ricerca.

Dimissioni ‘irrevocabili’ come ha spiegato in una lettera per evitare qualunque tipo di speculazione e per ‘salvaguardare’ l’immagine della Maggioranza di Governo, estranea alla vicenda. «Nonostante le pubbliche scuse prontamente espresse riguardo alla condotta da me tenuta ho ritenuto opportuno dover rassegnare le mie irrevocabili dimissioni dalla carica, mantenendo comunque il mio impegno come Consigliere Comunale, a supporto dell’attuale Maggioranza» si legge nella comunicazione ufficiale del Sindaco Bruno Ciccarese.

Il post su Facebook

Tutto nasce da un post polemico per lo ‘sdoppiamento’ del Ministero della Pubblica istruzione, Università e Ricerca dopo le dimissioni del pentastellato Lorenzo Fioramonti che aveva motivato la sua decisione di lasciare con i fondi non stanziati per il suo dicastero: fondi secondo lui necessari.

«Fossi oggi uno studente mi sentirei autorizzato a sputare in faccia costoro (intendendo per “costoro” Lucia Azzolina e Gaetano Manfredi), prima ancora che possano proferire verbo. Essendo i Rossi notoriamente mezze seghe, per farne una intera hanno bisogno due mezze seghe..» aveva scritto su Facebook Morelli andando giù pesante.

Le scuse

Sempre sui social aveva provato a scusarsi, ma la ‘ritrattazione’ non aveva placato le polemiche, ormai scoppiate. «In riferimento alla dichiarazione da me fatta in occasione della nomina di due Ministri in sostituzione del Ministro della Pubblica Istruzione dimissionario, dichiaro le mie più sincere scuse per la maniera con la quale ho commentato sul social Facebook tale avvenimento. Le parole da me dette non corrispondono al mio pensiero e si è trattato di un non voluto oltraggio a figure che comunque rappresentano personalità di alto livello culturale», aveva scritto.

Alla fine la scelta di comunicare, in modo irrevocabile, le dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio Comunale di Cavallino.