Ecotassa, Il TAR accoglie il ricorso dei Comuni salentini disponendo l’annullamento dei provvedimenti regionali


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I Comuni salentini vincono la battaglia sull’ecotassa. Il TAR di Lecce, con sentenza depositata nella giornata di ieri, ha annullato i provvedimenti regionali accogliendo il ricorso proposto da 74 Comuni della Provincia di Lecce, difesi dall’Avv. Luigi Quinto. La vicenda risale al 2014 quando i comuni salentini, con in testa il Comune di Lecce, si opposero alla decisione della Regione Puglia di fissare l’ecotassa ad € 25,82 per ogni tonnellata di rifiuto conferito in discarica, corrispondente al massimo previsto dalla legge, per tutti i Comuni che non avevano raggiunto elevate percentuali di raccolta differenziata, dando così avvio alla battaglia legale.

Il ricorso

Nel ricorso sono stati censurati gli atti regionali per violazione della legge statale risalente al 1995, che ha istituito l’ecotassa. I Comuni hanno rivendicato la riduzione dell’80% del tributo prevista per l’ipotesi in cui è conferito in discarica solo lo scarto di uno dei trattamenti previsti dalla legge. Richiesta cui la Regione si è opposta, invocando la L.R. n. 38/2011, che prevede la premialità solo per il raggiungimento di elevate percentuali di raccolta differenziata, di fatto disapplicando la legge statale che invece valorizza il trattamento dei rifiuti prima dello smaltimento.

In giudizio l’Avv. Luigi Quinto, nell’interesse dei Comuni salentini, ha dimostrato che il sistema impiantistico della provincia di Lecce, in funzione dal 2009, determina lo smaltimento in discarica di una percentuale contenuta nella misura del 30%, la più bassa della Puglia e tra le più basse del Paese, evidenziando come non si possa dare rilievo esclusivamente al momento iniziale della raccolta, ma occorra valorizzare anche la successiva fase di trattamento, poiché quello che conta è il quantitativo finale che viene conferito in discarica.

La tesi era stata in prima battuta condivisa dai Giudici del TAR di Lecce che con un’ordinanza del 2015 avevano rimesso alla Corte Costituzionale la valutazione sulla compatibilità con la disciplina statale della Legge Regionale pugliese n. 38/2011. E la Corte Costituzionale, ad aprile dello scorso anno, aveva condiviso le ragioni dei Comuni, dichiarando incostituzionale la Legge pugliese. Nonostante il pronunciamento della Corte Costituzionale la Regione Puglia aveva continuato a richiedere l’ecotassa maggiorata, non solo per il 2014, ma anche per le annualità successive, obbligando i Comuni a proporre altrettante impugnazioni.

La sentenza del TAR

Il TAR ha ora messo la parola fine sulla vicenda, disponendo l’annullamento degli atti regionali e riconoscendo il diritto dei Comuni leccesi all’applicazione premiale del tributo, con un abbattimento dell’80%. Ad avvalorare il carattere definitivo della decisione del TAR v’è il conforme orientamento del Consiglio di Stato, richiamato in sentenza, secondo cui “il trattamento svolto presso gli impianti siti in provincia di Lecce appare rispondente alle finalità del sistema premiale in termini sia di recupero energetico che di riduzione della frazione di rifiuto smaltito”. Il tributo a carico dei Comuni non potrà quindi superare l’importo di € 5,16 per tonnellata di rifiuto conferito in discarica. Ma quali sono le conseguenze pratiche della decisione del TAR?

“Bisogna distinguere due periodi temporali – ha chiarito l’Avv. Luigi Quinto – quello precedente alla sentenza e quello successivo. Per il passato, della decisione potranno beneficiare i soli Comuni ricorrenti, in quanto gli atti regionali impugnati sono a contenuto plurimo. Stabiliscono infatti una tariffa per ogni singolo ente locale. L’annullamento disposto dal Giudice non riguarda l’intero provvedimento, bensì le singole determinazioni tariffarie. Solo chi ha proposto ricorso ha quindi diritto ad ottenere dalla Regione la differenza tra quanto versato e la minor somma di € 5,16. Tutto ciò salvo che l’Ente regionale, nell’ambito delle sue prerogative, non decida di estendere gli effetti della decisione del TAR a tutti i Comuni per evitare disparità di trattamento. Si tratta di cifre di enormi, che ad oggi superano i 10 milioni di euro, che dovranno essere restituite dalla Regione e che potranno contribuire a diminuire la pressione fiscale a carico dei cittadini.

“Per il futuro – ha aggiunto l’Avv. Quinto – c’è da augurarsi che la Regione Puglia prenda finalmente atto dei principi sanciti dal TAR, dal Consiglio di Stato e dalla Corte Costituzionale ed adotti in senso conforme i futuri provvedimenti sull’ecotassa, riconoscendo al territorio il merito di aver raggiunto eccellenti risultati in termini di riduzione dei conferimenti in discarica, che è poi l’obiettivo perseguito dal legislatore con l’istituzione del tributo.

L’auspicio – conclude – è che si ponga finalmente fine alla fase di contrapposizione e si passi ad un tavolo di confronto e concertazione tra gli Enti coinvolti, così da pervenire ad una soluzione che possa salvaguardare sia il contenimento della tassazione a carico dei cittadini salentini, sia la riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati da conferire in discarica. Va riconosciuto l’impegno profuso dalla provincia di Lecce nella incentivazione del trattamento finalizzato al recupero ed al riutilizzo dei rifiuti, attuando quanto affermato dalla Corte Costituzionale, secondo cui ‘Nulla vieta che il sistema di incentivi alla raccolta differenziata e il trattamento fiscale agevolato previsto per gli scarti e i sovvalli coesistano‘”.