Saranno Ugo Lisi e Carlo Salvemini a contendersi la carica di sindaco di Lecce alle elezioni amministrative previste per la primavera del 2024. Tutti i giri e i rigiri della politica cittadina alla fine sono arrivati a conclusione.
A meno di clamorose accelerazioni che adesso non sono ipotizzabili, il centrodestra leccese aspetterà la fine delle vacanze estive per ufficializzare l’ex parlamentare salentino come candidato di coalizione alla carica di primo cittadino di Lecce. Il tavolo del centrodestra è stato partecipato e movimentato, in alcuni casi anche sconclusionato, ma alla fine è giunto a sintesi. Se proprio tutti devono fare un passo indietro per trovare una convergenza, allora quella convergenza non può che cadere su un nome non divisivo e quindi sul nome di Ugo Lisi che, per doti caratteriali e curriculum politico, è la persona che ha avuto meno attriti e meno dissidi con il resto della compagnia. Si dirà: è uscito dalla scena politica nel 2013, dieci anni fa. Giusto. Ma è uscito con eleganza, ha saputo incassare il colpo della non candidatura con garbo, senza alzare la voce, masticando amaro in silenzio, ma senza mai spargere veleno intorno. È stato fuori dal giro, prima che Fabio Vergine, attuale sindaco di Galatina, lo nominasse assessore all’attuazione del programma politico. Torna in pista a 55 anni, vantando un’esperienza di assessore nella Giunta Poli Bortone e ben 12 anni da parlamentare in tre diverse legislature. Per uno che ha dato del ‘tu’ a Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, che ha visto crescere Giorgia Meloni, che ha marciato parallelamente a Raffaele Fitto, potrebbe non essere difficile ‘gestire lo spogliatoio‘ del centrodestra leccese (perdonateci la similitudine calcistica) dove non mancano di certo le personalità con cui confrontarsi. L’aria che si respira intorno al suo nome è buona, quasi di ricostruzione e c’è chi non vede l’ora di scendere in pista al suo fianco dopo anni in cui la coalizione ha arrancato tra divisioni e sconfitte.
Dall’altra parte il tentativo di azzoppare Salvemini non è andato a buon fine. Come sempre bisogna guardarsi soprattutto dal fuoco amico più che dagli avversari. Il sindaco, però, non è un novello e con un post su facebook ha lanciato un messaggio chiaro: se ci sono candidature concorrenziali alla mia – magari anche in Giunta…- si facciano avanti alla luce del sole altrimenti delle due l’una: o vado avanti da solo oppure esco dalla scena e sulle macerie del centrosinistra sarà facile per il centrodestra chiudere quella parentesi di cessione del potere cittadino e tornare a Palazzo Carafa.
Il fascino di Salvemini in termini di consenso si è appannato in città ma la campagna elettorale è lunga e gli esiti delle elezioni non sono mai scontati.
Le Primarie insomma sembrano scongiurate, perché senza veri competitor avrebbero l’effetto solo di lacerare e dividere.
Un anno in più di Lisi, Salvemini, classe ’66, ha esperienze politiche solo in città ma è un grande conoscitore della macchina amministrativa. Sta pagando le politiche della mobilità, le famigerate piste ciclabili e un rapporto non facile con i residenti del centro storico, ma dietro quell’apparenza paciosa si nasconde uno spirito tenace. Nello scontro politico non tirerà certo indietro la gamba.