Invece di pensare frettolosamente ai nomi (che potranno essere individuati successivamente e con un accordo largo), in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera per la scelta del sindaco di Lecce, si pensi a stilare dei programmi finalizzati al rilancio del capoluogo salentino perché da che mondo è mondo sono più importanti le cose da fare dei protagonisti che poi se le potranno o dovranno intestare.
Azione, Lecce Futura, Ora Lecce e Puglia Popolare hanno le idee chiare sulla strada politica da percorrere, nel mentre il centrosinistra si è lanciato nelle sue primarie di coalizione che a fine novembre benediranno la vittoria di Salvemini nell’ impari confronto con Patti e il centrodestra si incarta su una quadra che non riesce a sfrondare i soliti personalismi.
‘I programmi devono avere un ruolo centrale, per questo nei prossimi giorni presenteremo i punti-cardine su Lecce che reputiamo centrali in una visione popolare, riformista ed attenta ai bisogni ed ai meriti della Città. Il tutto aprendo un dialogo nel merito dei temi che saranno proposti. Solo dopo arriverà il tempo di potersi confrontare anche su possibili schieramenti e coalizioni, consapevoli come siamo dell’importanza di candidature che abbiano esperienza civica territoriale, di vicinanza al mondo dell’imprenditoria e del sociale, oltre che di condivisione delle proposte per Lecce che saranno presentate e che saranno occasione per aggregare esperienze, competenze e disponibilità’.
I consiglieri comunali Carlo Mignone di Azione, Giorgio Pala di Lecce Futura e Gigi Valente di Puglia Popolare sono certi che solo questa possa essere la strada maestra.
Così, in una nota, i coordinatori cittadini Matteo Martella, Tiziana Pastore e Francesco Foresio, insieme a Claudio Dell’ Anna di Ora Lecce prendono parola per disegnare percorsi alternativi al centrosinistra e al centrodestra, riservandosi per giorni futuri possibili sbocchi in termini di convergenze coalizionali.
‘Il prossimo futuro di Lecce è estremamente importante – scrivono nel comunicato -. Si dovrà misurare con l’ambizione di divenire sempre una città aperta al turismo, alla ricerca, all’innovazione, alle diversità, senza snaturare la sua tradizione e perdere il suo fascino, accrescendo il benessere delle comunità che la vivono a partire dai più fragili che oggi sono in aumento con nuove povertà e bisogni diversi di servizi. Questi temi – mentre si guarda sempre più da vicino all’appuntamento elettorale – appaiono essere al momento del tutto assenti dal dibattito politico cittadino, tanto nel centrosinistra alle prese con primarie che
non appaiono entusiasmare la Città, quanto nel centrodestra che continua a sfogliare senza troppa convinzione i petali con i nomi dei possibili candidati sindaco’.
