Elezioni, la Lega presenta le sue ‘punte di diamante’ ma scoppia il caso Toti Di Mattina


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«La Lega in Puglia mette in campo le punte di diamante del partito presenti sul territorio e taglia così il nastro di partenza di questa campagna elettorale scommettendo su programmi e credibilità». Con queste parole il partito di Matteo Salvini annuncia di aver trovato i nomi giusti per la corsa che terminerà con l’importante appuntamento con le urne del 25 settembre.

Tutti riconfermati i parlamentari uscenti: il senatore Roberto Marti, coordinatore regionale del partito, è candidato al Senato nel collegio uninominale di Lecce. Sempre per il Senato, nel collegio plurinominale Puglia, la Lega schierata la deputata Anna Rita Tateo, in lista al secondo posto, dopo il leader Matteo Salvini. Il sottosegretario Rossano Sasso rappresenterà il centrodestra nel collegio uninominale per la Camera dei deputati di Altamura.

Ma in prima linea anche tre dei quattro consiglieri regionali del partito: dal capogruppo Davide Bellomo che affronterà la sfida nell’uninominale di Bari, a Joseph Splendido, nel plurinominale Foggia Bat e Giacomo Conserva che guida la lista del plurinominale di Taranto. Senza dimenticare l’imprenditore, da sempre vicino alla Lega, Toti Di Mattina, al primo posto al plurinominale Lecce Brindisi.

“Pronti a scrivere una bella pagina di politica”

«La nostra forza sono i programmi, la presenza sul territorio, un consenso costruito giorno dopo giorno ascoltando i problemi reali delle diverse classi sociali ed economiche dell’Italia e della Puglia, e individuando possibili soluzioni. L’attacco degli avversari fine a se stesso lo lasciamo agli altri”, ha dichiarato Roberto Marti.

«Nella Lega si cresce tutti. La scelta da un lato di dare il giusto riconoscimento agli uscenti e al contempo valorizzare i consiglieri regionali (aprendo quindi eventualmente le porte di via Gentile ad altri nostri rappresentanti) ne è la prova. Ed è una bella pagina di politica. Siamo solo all’inizio» ha concluso il coordinatore.

Scoppia il caso Di Mattina

Non era stata ancora data l’ufficialità che è già scoppiato il caso e riguarda l’imprenditore Toti Di Mattina, assessore della giunta guidata da Stefano Minerva che, senza mezzi termini o giri di parole, ha chiesto le dimissioni immediate del candidato della Lega per la “mancanza di condizioni” come scritto in una lunga nota.

«Quella che mi ha accompagnato in questo primo anno del secondo mandato – si legge – è stata una Giunta professionale e straordinaria, ma quando le condizioni non sono più le stesse, allora è necessario un cambiamento. È noto che la mia sia stata una grande coalizione civica e tutti sanno che sono un dirigente del PD, ma se è vero com’è vero che Di Mattina sarà uno dei candidati della Lega, allora non posso accettare nella mia squadra l’appartenenza ufficiale ad un partito che non sposa i miei ideali ed i principi con cui la Giunta è stata nominata».

«Lo ringrazio per quanto fatto, per l’apporto dato e per l’ottimo lavoro svolto con le sue deleghe, lo ringrazio per la collaborazione e per questi mesi insieme ora, però, è tempo di altre vedute» ha concluso minerva che ora attende le sue dimissioni o, dice, “sarò costretto ad agire unilateralmente alla revoca”.

“Dimissioni concordate con Minerva”

A stretto giro è arrivata la risposta dell’imprenditore pronto a formalizzare le dimissioni da assessore del comune di Gallipoli.

“Una scelta di cui avevo discusso con garbo e grande rispetto delle diverse sensibilità politiche assieme al sindaco della città Stefano Minerva, immediatamente dopo l’ufficializzazione della mia candidatura a questa tornata di elezioni politiche” ha dichiarato il capolista alla Camera nel collegio plurinominale nominale di Lecce e sino ad oggi assessore al Bilancio del comune di Gallipoli.

“È stato per me un grande onore far parte della Giunta alla guida della mia città, un’esperienza amministrativa nata da una coalizione civica che si è ritrovata intorno a valori e programmi di crescita della nostra Gallipoli. Mi è però apparso evidente sin dal primo momento – continua Di Mattina – che la mia candidatura con la Lega (mio partito di appartenenza) aveva come logica conseguenza le mie dimissioni dall’incarico di assessore, questo per ragioni di opportunità politica e proprio per la scelta di un’alleanza civica che ci ha caratterizzato sin dall’inizio. Ho parlato di tutto questo con Minerva sin dalle prime battute successive all’ufficializzazione. Lascio il mio incarico con l’orgoglio di quanto fatto e nella certezza che, con il supporto degli elettori, saprò portare le istanze della mia terra anche nella Capitale” ha concluso.