Elezioni Regionali, Barba tuona contro il centrodestra: ‘Se D’Attis ha rifiutato lo scontro con Decaro va immediatamente rimosso!’


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Le elezioni regionali di Puglia sono una spina molto più che fastidiosa per il centrodestra. La ricostruzione giornalistica delle ultime ore sembra non lasciare fraintendimenti: si va verso l’individuazione dell’ imprenditore Lobuono come competitor di Decaro alla luce dell’ indisponibilità di accettare la sfida da parte del Coordinatore Regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis. Sarà vero? I fatti saranno andati proprio così? Difficile uscire dalle secche del dubbio, tuttavia le polemiche hanno iniziato a montare immediatamente all’ indomani della ricostruzione.
Insomma proprio quel rifiuto dell’Onorevole Mauro D’Attis di non accettare la candidatura a Governatore della Regione per il centrodestra contro il candidato di centrosinistra Antonio Decaro, lasciando strada libera a un cosiddetto ‘civico’, ha innescato un vero e proprio terremoto politico all’interno della coalizione, sfociato in un durissimo attacco frontale da parte del Senatore Vincenzo Barba.

Il senatore, in un comunicato stampa senza precedenti per toni e veemenza, ha bollato il rifiuto di D’Attis come un “atto di viltà politica inaccettabile” e ne ha chiesto l’immediata rimozione dal ruolo di Coordinatore Regionale, appellandosi direttamente al Coordinatore Nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.

La polemica: accettare le sfide solo se si è sicuri di vincere?

La critica di Barba si concentra sull’ipotesi che la ritirata di D’Attis sia stata motivata dal “timore di una sconfitta” contro l’ex sindaco di Bari. “Quando si accettano le sfide? Solo quando si è sicuri di vincere?” si chiede polemicamente il senatore, accusando D’Attis di privilegiare la propria comodità politica, cercando una posizione “comoda, sicura, blindata in un listino” anziché affrontare una battaglia cruciale per la Regione.

Secondo Barba, un tale comportamento svilisce la missione della politica e rappresenta un tradimento dell’eredità morale di Silvio Berlusconi, il cui ideale era quello di “affrontare battaglie impossibili” senza mai sottrarsi al confronto.

“Si è arrivati al punto di sentire pronunciare la frase: ‘Rischiamo di perdere e quindi non mi candido’? C’è da restare annichiliti,” denuncia Barba nel suo comunicato.

Le accuse: ignavia, furbizia e rischio “inciuci”

Il senatore gallipolino contesta fermamente l’idea di una sconfitta già scritta per il centrodestra, sostenendo che l’aria in Puglia sia cambiata e che i cittadini siano “disgustati” dagli scandali e dal malaffare della gestione di centrosinistra (sotto Vendola e Emiliano). Secondo Barba, la mossa di Decaro di presentarsi con un “superficiale… maquillage politico” non basterà a cancellare il passato.

La rinuncia di D’Attis, al contrario, viene interpretata come una scelta di comodo, un modo per restare “comodamente seduto sui banchi parlamentari romani” piuttosto che assumersi la responsabilità titanica della lotta in Puglia. Barba lamenta che, invece di un politico di esperienza e consenso come D’Attis, si proponga il nome di un “rispettabile ma poco conosciuto imprenditore” come ripiego.

La conclusione è lapidaria e allarmante: questa “furbizia al ribasso” e questo “gioco al nascondiglio” rischiano di essere interpretati dai pugliesi come un chiaro “inciucio” o un “accordo sottobanco” per lasciare la strada spianata al centrosinistra, una manovra che i pugliesi “puniranno severamente”.

La richiesta al vertice nazionale

L’intervento del Senatore Barba culmina con una richiesta esplicita e urgente a Antonio Tajani:

“Rimuovete immediatamente Mauro D’Attis dal ruolo di Coordinatore Regionale! È necessario avviare una seria e severa analisi sullo stato di Forza Italia in Puglia, degradato a un livello di encefalogramma piatto.”

La polemica sollevata da Barba espone una profonda frattura all’interno del centrodestra pugliese proprio nel momento in cui la coalizione dovrebbe mostrare massima unità e determinazione per affrontare una sfida elettorale che si preannuncia complessa. La palla passa ora ai vertici nazionali di Forza Italia, chiamati a prendere una decisione rapida non solo sul nome del candidato Governatore, ma anche sul futuro della leadership regionale del partito.