Sono tanti gli episodi di incendi boschivi che, pressoché quotidianamente, vi raccontiamo. Il Salento si sta trasformando in una vera e propria polveriera e l’emergenza è all’ordine del giorno. Roghi continui e improvvisi, sedati con fatica e diligenza dai Vigili del Fuoco. I caschi rossi, però, hanno notato come più di ogni altro anno, l’estate 2016 sia più rovente che mai sotto questo aspetto.
Ecco allora che le organizzazioni sindacali che rappresentano i Vigili del Fuoco Fns Cisl, Cgil VVF e Confsal VVF della provincia di Lecce hanno inviato questa mattina al Prefetto di Lecce Claudio Palomba una richiesta di incontro.
‘Siamo in una situazione di emergenza – dichiarano i segretari delle sigle sindacali. Rileviamo, infatti, che in questa prima parte del periodo estivo, l’attività di intervento per incendi è incrementata rispetto agli anni precedenti con un aumento esponenziale di rischio per la cittadinanza e di stress operativo del personale impiegato nei Vigili del Fuoco e che mette a dura prova le già esigue risorse disponibili sia strumentali che economiche con grave danno per la collettività’.
Un dato in preoccupante crescita rispetto agli altri anni e che obbliga i caschi rossi a tenere costantemente alta l’asticella dell’emergenza. ‘Oggi come non mai – scrivono ancora da Cisl, Cgil e Confsal – siamo davanti ad un fenomeno che sfugge alla norma e quindi al controllo dell’ordinaria amministrazione: gli incendi di sterpaglia hanno superato per estensione ed intensità tutti gli indici di pericolo controllabili. Il numero di emergenza 115 viene sommerso da chiamate per incendi di sterpaglia, creando situazioni di code ed attese telefoniche e mettendo in difficoltà gli operatori che non sempre riescono a distinguere i falsi allarmi da quelli che richiedono un reale intervento. Le emergenze sono sempre più pressanti e difficili da gestire. Una situazione che ha portato all’esasperazione l’attività dei vigili del fuoco’.
‘Agli interventi relativi agli incendi si aggiungono anche le richieste di altro tipo come quelle degli automobilisti che si fermano davanti alla coltre di fumo che invade la sede stradale diventando potenziale causa di incidenti anche mortali, dei proprietari di uliveti che bruciano, di villette, di condomini di stabili con annesse aree verde, dei proprietari di zone agricole, di fienili e fabbricati di genere, delle strutture turistiche, artigianali e commerciali tutti con aree di pertinenza in prossimità di sterpaglie’.
I Vigili del Fuoco, allora, invocano una tempestiva soluzione: ‘le norme per arginare il fenomeno esistono – concludono i segretari – basterebbe effettuare fasce protettive lungo tutto il perimetro dei terreni invasi da sterpi, in modo da evitare che un eventuale incendio, attraversando il fondo, possa propagarsi alle aree circostanti e confinanti’.