‘Emergenza xylella: salvaguardia e tutela del paesaggio salentino tra prevenzione, proposte e prospettive’, si è intitolato così il convegno organizzato nel pomeriggio di ieri dall’associazione Made in Monteroni che ha voluto coinvolgere la cittadinanza e il mondo delle scuole (tanti gli alunni del I e II polo didattico presenti con manifesti e striscioni) su un tema che non è soltanto paesaggistico bensì anche identitario: la salute degli ulivi nel Salento.
Su una cosa tutti hanno convenuto a cominciare dal consigliere regionale pentastellato Tony Trevisi e dal presidente di Copagri Lecce Fabio Ingrosso: il Salento deve diventare un laboratorio a cielo aperto in cui si possa fare ricerca (e quindi bisogna individuare le risorse necessarie per poterlo fare) per scoprire se ci sono cultivar più resistenti alla xylella o se ci sono azioni agronomiche in grado di contrastare il batterio o il vettore che lo trasporta.
La xylella non nasce dal nulla, ma attecchisce certamente su un terreno a lei favorevole, un terreno fatto di molta incuria nei confronti degli ulivi che nell’ultimo decennio sono stati abbandonati a se stessi e non sono stati curati come avrebbero dovuto e potuto.
‘La politica deve pensare anche agli imprenditori agricoli – ha detto il consigliere regionale Andrea Caroppo – che sono la prima vittima dei ritardi della politica. Perché di ritardi la Regione Puglia ne ha accumulati tanti e sarebbe il caso che la questione fosse definitivamente affrontata con maggiore serietà e senso di responsabilità'.
Particolarmente appassionato l’intervento di Ivano Gioffreda di Spazio Popolare che ha battuto il testo della ‘grande bufala’ denominata xylella. ‘Il disseccamento rapido dell’ulivo non è causa della xylella trasportata dalla sputacchina, ma dei funghi presenti sulle piante: sostengo ciò da mesi, dati alla mano. Esprimo forti dubbi sulla ricerca portata avanti dall’Università di Bari.’
Presente anche la politica di Monteroni, con il consigliere Manfreda, delegato all’ambiente, che ha annunciato gli interventi di pulizia delle aiuole e di sfalciatura previsti dalla legge per evitare il diffondersi del batterio e il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Livio Pisanò che ha voluto ricordare i ritardi della politica e la diffusione delle piante infette nell’agro di Monteroni.