‘Famiglie in rete’, il territorio fa squadra per promuovere la cultura dell’affido dei minori


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Famiglie che aiutano altre famiglie, insieme a favore del minore a carico, formando insieme una squadra. Spesso i percorsi di affido familiare non risultano affatto semplici. Specie nel nostro territorio, dove proabilmente nemmeno esiste una consuetudine in tal senso. Un discorso culturale che, però, può sempre correggersi pian piano, strada facendo, attraverso dei progetti mirati. Ecco perché l'Amministrazione Comunale di Lecce intende – attraverso l'ausilio di altri partner – coinvolgere i principali attori pubblici e privati per la costruzione d'una rete sociale capace di promuovere azioni integrative per la promozione della cultura dell'affido. "Famiglie in Rete" – presentato stamattina presso la sala Giunta di Palazzo Carafa – vuole raggiungere proprio questo obiettivo. Presente in conferenza stampa – oltre al sindaco di Lecce, Paolo Perrone, e il consigliere comunale delegato all'Ambito territoriale sociale, Bernardo Monticelli Cuggiò – anche la presidente del Tribunale dei Minorenni di Lecce, Ada Luzza. La quale si è espresse in modo molto favorevole all'iniziativia, definendola "ambiziosa". 

"Per poter intraprendere un percorso del genere bisogna formare del personale specifico, ma soprattutto programmare degli step da rispettare con costanza", ha dichiarato la dott.ssa Luzza. "Esistono davvero poche coppie disponibili ad accogliere un minore sotto affido. Ecco perché occorre implementarne un nuovo modo di pensare. C'è proprio carenza di elenchi con disponibili famiglie pronte ad accettare l'affidamento. Ed è altrettanto importante coinvolgere anche la famiglia d'origine, affinchè – terminato il percorso temporaneo – poi il minore sia pronto a rincasare. Insomma, garantire al ragazzo prossimo alla maggiore età opportunità di ulteriore permanenza nella famiglia affidataria, laddove non vi siano nell'immediato, i presupposti per rientrare dai propri parenti".

Ci vuole allora una concertazione partecipata di molteplici protagonisti che, sotto il profilo metodologico, trova spazio nell'accordo sottoscritto tra: 

Servono, ovviamente, altre condizioni.

Tra queste la sperimentazione di tali progetti mediante diverse tipologia d'affido, senza dimenticare interventi di sostegno, anche economici, purché soddisfino i bisogni dei minori.